L'ambasciata russa a Skopje minaccia di «registrare» i dissidenti distanti dalle posizioni ufficiali del Cremlino definiti «russofobici»

Composizione di un tweet dell'ambasciata russa e della copertina della pubblicazione “La russofobia nella strategia del Cremlino: Un'arma di distruzione di massa”. Foto di Meta.mk, utilizzata con autorizzazione.

Questo articolo è stato pubblicato in origine da Meta.mk [mk, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]. Ne riproduciamo una versione modificata in virtù di un accordo di condivisione di contenuti tra Global Voices e la Fondazione Metamorphosis.

L'ambasciata russa a Skopje è stata l'unica nella regione dei Balcani a tradurre e trasmettere l’ “avvertimento” del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa sul crescente livello di “russofobia” che sottolinea che “tutti gli episodi di questo tipo vengono registrati meticolosamente”.

Anche se le istituzioni statali della Federazione Russa hanno limitato o bloccato l'accesso dei suoi cittadini alle piattaforme delle reti social Facebook e Twitter, il MAE russo continua ad utilizzarle entrambe.

L'account ufficiale Twitter del Ministero degli Affari Esteri russo ha pubblicato [ru] il seguente annuncio il 5 marzo alle 17:55 CET. Alcune ore dopo, alle 23:03 CET, è stato tradotto in macedone e citato nell'account ufficiale Twitter dell'ambasciata russa a Skopje.

☝ Richiamiamo l'attenzione sul livello senza precedenti di russofobia osservato in diversi paesi stranieri nell'ambito dell'operazione militare speciale in Ucraina.

❗ Avvertiamo che tutti questi incidenti vengono registrati meticolosamente.

Come ha reso noto Truthmeter.mk, un giorno prima, il 4 marzo, il Parlamento russo (Duma) [en] aveva adottato una legge che prevede pene draconiane per la “diffusione intenzionale di notizie false” sulle operazioni militari russe, che includono pene fino a 15 anni di prigione.

Inoltre, il Parlamento russo ha approvato una serie di sanzioni per il “discredito delle Forze Armate della Federazione Russa”. I cittadini saranno ritenuti responsabili degli appelli pubblici che chiedono la prevenzione dell'uso delle forze armate della Federazione Russa.

La nuova legge include disposizioni specifiche di censura [en] in relazione alle attività delle forze armate russe contro l'Ucraina, proibisce l'uso dei termini “invasione” e “guerra” e prescrive unicamente l'uso della terminologia ufficiale del Cremlino di “operazione militare speciale”.

Quanto pubblicato dall'ambasciata russa a Skopje ha scatenato centinaia di coraggiose reazioni da parte dei cittadini macedoni insultati, iniziando da dichiarazioni di incredulità fino a esternazioni volgari, passando per espressioni di sostegno all'Ucraina invasa, così come al popolo russo, che soffre per la dittatura.

Credete veramente nelle cose che traducete e pubblicate? Lo chiedo in quanto ammiratore dell'arte e della letteratura russa. E, certamente, sentitevi liberi anche di registrarmi.

Insieme alla maggior parte delle reazioni che esprimevano indignazione, vari tweet di profili che si autoidentificavano come parte del partito politico Levica, esprimevano appoggio al regime del Cremlino, includendo tentativi di screditare giornalisti e di dilettarsi nella compilazione di liste nere che porteranno ad epurazioni.

Minacce e accuse di “russofobia” come arma di propaganda

Copertina dello studio Russofobia nella strategia del Cremlino: Un'arma di distruzione di massa del Centro di Studi Orientali (2015). Uso autorizzato.

Da anni gli analisti europei stanno avvertendo che le accuse di “russofobia” formano parte dell'arsenale propagandistico del Cremlino. Per esempio, lo studio “Russofobia nella strategia del Cremlino. Un'arma di distruzione di massa” [en], pubblicato dal centro di ricerca polacco Centro di Studi Orientali nel novembre 2015 afferma:

Building up an image of Russophobic countries is currently instrumental in shaping a neo-imperial political identity among the citizens of the Russian Federation, mobilising them in the face of real or alleged threats, and also serves as a form of restoring psychological comfort to them in the face of the failure of the Kremlin’s actions (as in Ukraine, for example). The mythologised stereotype of Russophobic countries also remains a crowning argument and a simple explanation for the ongoing tensions in relations between Russia and the West.

La costruzione di un'immagine di paesi russofobici è attualmente strumentale per configurare un'identità politica neo imperiale tra i cittadini della Federazione Russa, mobilitandoli davanti a minacce reali o presunte e serve, inoltre, come forma di restituire loro conforto psicologico di fronte al fallimento delle azioni del Cremlino (come in Ucraina, per esempio). Lo stereotipo mitizzato dei paesi russofobici rimane anche un argomento di coronamento e una semplice spiegazione delle attuali tensioni nelle relazioni tra la Russia e l'Occidente.

In passato l'ambasciata russa a Skopje ha lanciato minacce dirette contro i cittadini della Repubblica della Macedonia del Nord.

Dopo il caso Skripal [it] e l'espulsione di un impiegato dell'ambasciata per aver partecipato ad attività che esulano da quelle diplomatiche, l'ambasciatore russo Oleg Shcherbak aveva dichiarato che la Macedonia non dovrebbe entrare nella NATO e che, nel caso di un “possibile scontro tra la Russia e la NATO, la Macedonia sarebbe un obiettivo legittimo”.

In una conferenza stampa speciale che ha avuto luogo il 29 marzo 2018 a Skopje, l'ambasciatore Shcherbak dichiarò:

By joining [NATO] the Republic of Macedonia will become part of this military machinery and part of aggression against Russia. This will make you a target of retaliatory strikes by Russia. Is this really necessary for you and your children? Besides, joining NATO will lead to limiting your sovereignty and limiting your foreign policy…

Entrando [nella OTAN], la Repubblica di Macedonia diventerà parte di questo apparato militare e parte di questa aggressione contro la Russia. Questo vi convertirà in obiettivo di attacchi di rappresaglia da parte della Russia. Questo è veramente necessario per voi e i vostri figli? Inoltre, entrare nella NATO porterà a limitare la vostra sovranità e a limitare la vostra politica estera…

Durante i mesi successivi, Shcherbak ha continuato a lanciare avvertimenti contro l'annessione ai sistemi di solidarietà europea. Nell'agosto 2018, è stato sostituito come ambasciatore da Sergey Bazdnikin.

Immagine tratta dalla pagina internet macedonia.mid.ru il 6 marzo 2022. Foto di Meta.mk

Al momento di concludere questo articolo, la pagina dell'Ambasciata della Federazione Russa a Skopje non è raggiungibile.

Allo stesso tempo, la sua pagina Facebook continua a essere accessibile. Come nel caso della minaccia in Twitter, anche la pagina Facebook contiene un post con l'avvertimento che tutti gli eventi di questo tipo saranno “registrati meticolosamente” o documentati, mentre il relativo materiale sarà trasferito alle autorità competenti per la loro valutazione legale e i colpevoli saranno considerati responsabili ai sensi della legislazione vigente.


 

Per maggiori informazioni su questo tema, consultate la nostra copertura speciale la Russia invade l'Ucraina.

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