Incontriamo Simon Zwiernak, traduttore di GV Lingua francese

Global Voices (GV): Parlaci di te: chi è esattamente Simon Zwierniak?

Simon Zwiernak: Sono un giornalista di 27 anni in cerca di lavoro (ride). Originario della Normandia (per sempre nel mio cuore), vivo a Bruxelles da sette anni e sto pensando di trasferirmi a Varsavia per qualche mese o anno. Questo mi darebbe l'opportunità di aggiungere la lingua dei miei antenati, come suggerisce il mio nome, alla mia lista di competenze. Oltre a questo, sono appassionato di notizie internazionali (conflitti, movimenti sociali, clima), tecnologia, sport e videogiochi. Sono anche un fotografo e sto imparando a girare video, per raggiungere il mio obiettivo finale: realizzare documentari.

GV: Quando sei entrato a far parte di GV e cosa ti ha spinto a farlo?

SZ: Nel 2018 avevo appena interrotto i miei studi di architettura e avevo iniziato una laurea in Comunicazione. Il mio obiettivo: diventare giornalista al termine del mio corso di laurea. Pertanto, per mantenere un punto d'appoggio nei media durante gli studi, ho trovato Global Voices e ho iniziato a tradurre al mio ritmo.

GV: Parlaci della tua esperienza di traduttore per GV. Quali sono i suoi aspetti che ti hanno maggiormente impressionato?

SZ: C'è un momento che rimarrà sicuramente impresso nella mia mente: quando Laila Le Guen (un pensiero per lei), la nostra ex responsabile della lingua francese, è rimasta bloccata per diversi mesi nell'Unione del Myanmar in seguito a un colpo di Stato. Un periodo strano. Ma è anche un buon indicatore di ciò che penso della mia esperienza con GV: è una finestra sul mondo, sia attraverso i suoi collaboratori che attraverso gli argomenti di cui scriviamo.

GV: Come uno dei nostri traduttori del mese, hai qualche parola di incoraggiamento per i nostri collaboratori?

SZ: Divertitevi! E se può essere utile a qualcuno, quando traduco tendo a seguire uno schema (in realtà è la stessa cosa per quando scrivo articoli): Scrivo tutto d'un fiato. La parte più importante del lavoro è l'editing. Rivedo una volta la sintassi e il ritmo, una seconda volta per eliminare il maggior numero possibile di occorrenze della parola “che”, una terza volta per gli errori grammaticali e infine… un'ultima revisione dopo una buona notte di sonno!

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