@diegosolers [sp] ha rilanciato su Twitter il presunto trailer di un documentario realizzato a livello internazionale a sostegno delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, meglio note con l'acronimo FARC [it]. Sebbene la maggior parte [sp] delle reazioni [sp] reperibili su Twitter [sp] siano scettiche, l’esistenza su Internet di decine di video a sostegno delle FARC [sp] fa pensare che per quanto riguarda il sostegno o l’opposizione [sp] nei confronti di questi “gruppi terroristici” la questione non sia tutto bianco o nero.
Il video mostra una fazione delle FARC apparentemente impegnata a coltivare le terre per nutrire le forze armate; i combattenti affermano di non rubare cibo ai contadini e di non istigare a coltivazioni illegali, pur non condannandole. Nonostante menzionino la marijuana come una coltivazione che non appoggiano, non fanno alcun riferimento alle piantagioni di coca, che si ritiene [sp] [sp] siano la maggior fonte di entrate per le FARC, tramite la produzione [in] e il traffico di cocaina.
Zuliaporto [sp], utente di YouTube dal cui profilo risulta trovarsi in Svezia, ha caricato oltre al precedente trailer del documentario [sp], anche diversi altri video a nome delle FARC, come quello riportato di seguito [sp], dove i membri delle FARC si pronunciano sull’uso e sul consumo della marijuana e le loro politiche al riguardo, criticando l’attuale governo e accusandolo di ipocrisia per quanto riguarda le norme e politiche sulla droga.
Il video successivo [sp] mostra una fazione delle forze armate FARC impegnata presso un accampamento in attività culturali e musicali, incluse alcune danze folkloristiche:
Questi video sono in contraddizione con quanto normalmente il pubblico sa sulle FARC [sp] e i racconti in prima persona di bambini reclutati a forza [sp], rapiti [sp] e assassinati [sp]. Forniscono sicuramente una versione differente, anche se non necessariamente gradita o credibile, della realtà.
Il giornalista e blogger Carlos Sanabria ha scoperto [sp] che il video è già stato rimosso da Facebook e non ha potuto pubblicarlo. Lo ha comunque riportato sul proprio blog, non perché si trovi d’accordo con quanto mostrato nel video, ma perché sostiene di credere nella libertà di parola:
Persino il presidente colombiano Álvaro Uribe ha reso pubblica la propria opinione sul documentario [sp]:
Ahora andan las FARC con un video que les ayudaron a hacer unos extranjeros para meterle otra mentira al mundo
Il resto della dichiarazione di Uribe è disponibile qui [sp].
Sempre su Twitter, @Guapacho scrive, citando un’affermazione fatta nel documentario:
“No vivimos de los campesinos” <— solo los masacramos y los desplazamos #peliculadelasfarc
@ElReticente scrive:
No me ofende que sean las Farc, porque mejor si tenemos imagenes para ver, con más razón juzgar. Pero tan mal hecho y postizo.