Il mese scorso, “Golos” (Voce), organizzazione non governativa per il monitoraggio elettorale, ha pubblicato [rus] online un Codice Elettorale alternativo, pensato per garantire elezioni libere, giuste e trasparenti in Russia. Questo è uno dei recenti esempi di disegni di legge sviluppati pubblicamente e promossi in rete.
Libertà e trasparenza delle elezioni in Russia hanno preso una brutta piega con le elezioni del secondo presidente russo Vladimir Putin. Le elezioni presidenziali del 2000 e quelle della Duma (parlamento) nel 1999 sono state le ultime definite dall'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) [en] “conformi ai principi democratici riconosciuti a livello internazionale.” Tutte le tornate successive non hanno raggiunto i requisiti dell’OSCE e del Consiglio d'Europa perché essere riconosciute come democratiche.
Sotto una parvenza di “democrazia guidata” [en] e successivamente di “democrazia sovrana” [en], sia le operazioni elettorali che la cornice legale sono state trasformate al fine di annientare l'opposizione e limitare i diritti degli elettori. Tra i cambiamenti giuridici si è avuto l'abbandono delle elezioni governative nelle regioni russe, l'innalzamento dello sbarramento per l'ingresso nella Duma dal 5 al 7 per cento, un inasprimento dei requisiti per la costutuzione di un partito, ecc. A seguito di ciò, il numero dei partiti politici si è drasticamente ridotto da molte decine ad appena sette [rus] (e soltanto quattro di questi sono attualmente rappresentati nella Duma).
Alla fine del 2008, un gruppo di 31 tra esperti indipendenti, attivisti per i diritti civili, analisti politici e giornalisti, guidati da Arkadiy Lyubarev, si sono riuniti per proporre un'alternativa all'attuale sistema elettorale. Avendo preso atto che né lo Stato né gli attuali partiti politici sono interessati a cambiare il sistema, “Golos” ha iniziato una serie di incontri e discussioni a Mosca, San Pietroburgo, Samara, Kazan e altre città. Il risultato del loro lavoro è un documento [rus] di 141 pagine pubblicato online il 9 giugno scorso.
Tra le altre cose il nuovo Codice Elettorale propone di:
- semplificare il linguaggio della legge elettorale;
- concentrare tutte le procedure legali connesse alle elezioni in un unica normativa (attualmente sono 5 le leggi che definiscono momenti diversi delle elezioni, con varie sovrapposizioni);
- abbassare lo sbarramento ai partiti dal 7 al 4 per cento;
- semplificare la procedura di registrazione dei partiti;
- stabilire criteri per la convalida delle firme (adesso una delle pratiche più comuni per escludere un candidato è quella di riconoscere come invalide le firme raccolte dal candidato stesso);
- introdurre urne trasparenti;
Una discussione non particolarmente attiva ha rivelato sia la tipica propaganda sia critiche creative. Denis Dvornikov, segretario esecutivo di Grazhdanskij Kontrol (Controllo Civico), una ONG pro-Cremlino classico esempio di astroturfing [it, creare un consenso apparente ed artificiale], ha descritto [rus] il documento in maniera cinica definendolo “vuoto e populista… volto a sfamare gli affamati ‘tecnologi’ della politica.”
Definizioni ciniche e materialiste sono piuttosto comuni nel dibattito russo in Rete. Il meta-discorso che c'è dietro presenta tutte le organizzazioni per i diritti civili come “pagate dall'Occidente”, o “alla ricerca di un proprio interesse economico”, mentre ogni motivazione idealistica e umanista viene del tutto ignorata.
Un altro tecnologo politico Dmitri Sapegin, è intervenuto sull’utopia del Codice [rus]:
Задал вопрос – если это проект, то КАК вы собираетесь проводить новый Кодекс через Госдуму? …Там же по вашим словам – сидят игроки на политическом поле, которым не нужны новые нормативные конструкции, задевающие их интересы. Мне ответили: «Наш проект – создание Кодекса. Пока. Дальше – посмотрим».
Il blogger V_Martynov ha poi criticato [rus] il documento dal punto di vista del federalismo: il Codice Elettorale, infatti, impone alle regioni limiti molto rigidi circa la definizione delle proprie strutture legislative.
Finora un progetto come Golos e il Codice Elettorale possono essere discussi e promossi soltanto in Rete, dal momento che nessuna TV o radio controllata dallo Stato darebbe loro la minima risonanza e che nessun partito politico li sosterrebbe. Nemmeno i blogger sembrano nutrire particolare interesse (e fiducia) per tali progetti.
D'altro canto la mancanza di un serio dibattito online può essere giustificata dalla complessità dell'argomento, dai numerosi dettagli tecnici e dal basso livello generale di cultura legale nel Paese. Mentre i fattori più significativi potrebbero essere l'apatia e la mancanza di fiducia della maggior parte dei russi verso le elezioni, screditate da oltre dieci anni, con le autorità hanno chiaramente abusato del sistema.