Domenica 5 febbraio, il partito politico al potere ha eletto la propria candidata alle prossime elezioni presidenziali. Ora la lista dei candidati sembra essere pronta.
I candidati
Secondo la legge elettorale messicana nessuno può essere considerato formalmente candidato alla Presidenza in questo momento; ciò nonostante, le principali forze politiche del Paese hanno già designato i propri “candidati virtuali”. Il Partito d'Azione Nazionale [it], attualmente al governo, ha scelto Josefina Eugenia Vazquez Mota [es, come gli altri link, eccetto ove diversamente indicato] come candidata alle elezioni presidenziali. Per il Partito della Rivoluzione Democratica [it] il candidato virtuale è Andrés Manuel López Obrador, che già sei anni fa ha corso alle presidenziali, autodenominandosi “legittimo Presidente del Messico” in seguito alla sconfitta. Per il Partito Rivoluzionario Istituzionale [it], al potere dal 1929 fino al 2000, il candidato sarà Enrique Peña Nieto.
Le reazioni nella blogosfera
Svariati i commenti che circolano nella blogosfera messicana, la maggior parte dei quali si concentrano sugli errori commessi dai “candidati virtuali” o sui momenti divertenti di cui si sono resi protagonisti. Ma si discute anche delle aspettative riguardo il processo elettorale, alla luce della storia recente del Paese; è questo il caso di Carlos Gómez Luna, che scrive:
En el desarrollo del proceso electoral sin duda aún faltan muchas cosas por conocerse, como las estrategias de campaña, la plataforma electoral de las alianzas, los errores que pudieran cometerse por parte de los equipos de los candidatos, y sobre todo el comportamiento que tendrá la Presidencia de la República, que como observamos en la contienda presidencial pasada, fue un factor determinante en el resultado final, incluso reconocido por la propia Suprema Corte de Justicia de la Nación. En este sentido ya se han dado algunas señales como la anulación de los comicios en la capital del Estado de Michoacán, la sospecha aún sin sustento pero probable del aprovechamiento de los programas de beneficio social para encauzar el voto y la retención de presupuesto federal asignado a los Estados gobernados por partidos políticos distintos al del Presidente.
Anche il blog Liberal Mexiquense dichiara il proprio scetticismo, ricordando l'esito delle passate elezioni e denunciando alcune delle pratiche indebite che persistono nel sistema politico del Paese:
Así, cada sexenio se repite ese clamor de esperanza ciudadana que rápidamente es acallado por la sucesión de gobiernos fallidos que se esmeran en operar contrariamente a lo prometido.
Por igual, procesos electorales que en repetidas ocasiones responden a guiones preestablecidos y cansinos ensayos montados desde hace décadas con una buena dosis de melodrama y tragicomedia, no exenta de humor negro.
Cultura del pasado que todavía acumula un catálogo de términos donde anidan actitudes y conductas, aún con vigencia: “dedazos”, “compra de votos”, “acarreo”, “campañas faraónicas”, “pago de cuotas”, “regalitos del candidato” o el proverbial “reparto de tortas” que la modernidad ha convertido con su milagrería, no en la multiplicación de panes y vino, sino en “bonos fraternales” para la hamburguesería más próxima al mitin.
Una cultura del passato in cui è ancora presente una terminologia che maschera comportamenti e atteggiamenti tutt'ora in voga: le nomine dall'alto dei successori, la compravendita di voti, il trasporto degli elettori alle urne, le campagne faraoniche, il pagamento di mazzette, i regalini del candidato, o la proverbiale “ripartizione della torta”, che grazie ai racconti miracolosi dei nostri tempi, non consiste nella moltiplicazione dei pani e del vino, bensì nello stabilire “vincoli fraterni” con il venditore di hamburger più vicino al comizio.
Alla fine dell'anno scorso, il blog Sopitas ha preparato un'interessante infografica [it] sull’ offerta dei partiti e i loro candidati. Dal caos dell'offerta politica attuale, secondo gli autori, deriva la necessità di un numero maggiore di candidati:
No sé qué piensen ustedes pero en un proceso idílico, lo único que podemos pensar es que nos gustaría que alguna fuerza de la justicia universal abriera las filas de candidatos y nos diera más opciones que los flancos artificiales de nuestra política; porque las cosas, en lugar de definirse, cada vez nos generan mayor confusión.
Reazioni su Twitter
Alcuni utenti sono interessati all'inquinamento visivo creato finora dal processo elettorale. Il dottor Miguel Carbonell (@MiguelCarbonell) suggerisce:
Quienes han inundado la ciudad con tanta basura (pre)electoral deberían comprometerse a recogerla y reciclarla.
Sullo stesso argomento, Malú Flores (@maluflores) afferma:
Curioso que el progresismo, que jura cuidar el medio ambiente, sea el sector que más propaganda electoral (basura) tiene en las calles.
Il cronista e presentatore Brozo (@brozoxmiswebs), con il suo solito linguaggio colloquiale, parla di sicurezza, uno dei temi più importanti per l'elettorato, recentemente inserito nell'agenda politica della Segreteria di Difesa Nazionale:
Galván Galván [actual Secretario de Defensa Nacional] reconoce al chile pelón [sin reservas], que la seguridad interior se encuentra seriamente amenazada. Qué candidat@ podrá con ése paquetito?
Come si segnalava precedentemente, molti utenti si focalizzano principalmente sugli errori commessi dai “candidati virtuali”, come Armando Cornejo (@acornejoi) che riferisce l'episodio in cui uno dei candidati ha dimostrato il proprio disinteresse per la lettura durante la Fiera Internazionale del Libro:
Por qué vas a votar x #EPN [Enrique Peña Nieto] del #PRI? Seguramente te has quedado sin respuesta; casi como #PenaNieto en la #FIL [Feria Internacional del Libro]… caray que PENA!
Domenica 1 luglio 2012 i Messicani dovranno eleggere la persona che occuperà la Presidenza della Repubblica per il periodo 2012 – 2018. Durante i prossimi mesi saranno molteplici le voci che esprimeranno sostegno o disapprovazione nei confronti dei candidati — oltre a critiche e analisi generali. Continueremo a seguirle qui su Global Voices.