Un gruppo di giovani europei sta tentando di attirare l'attenzione sul conflitto in Ucraina con un video ad effetto e cruento sulla famigerata Ice Bucket Challenge [en, come i link seguenti salvo diversa indicazione], la sfida del secchio di acqua ghiacciata. Questa volta almeno, i secchi sono pieni di sangue finto.
Il meme iniziale #IceBucketChallenge è nato nella Silicon Valley, Stati Uniti, e si è poi propagato nel resto del mondo all'inizio di quest'anno come una tempesta. Un modo fantasioso per sensibilizzare sulla SLA, sclerosi laterale amiotrofica [it], una malattia neurodegenerativa e per sollecitare le donazioni alla ricerca. Nel frattempo ci sono state anche molte imitazioni della sfida per promuovere altre cause, con varie sostanze usate nei secchi, come riso, macerie di edifici distrutti, proiettili, e anche patate [ru].
Pochi giorni fa, le intrepide attiviste del movimento ucraino FEMEN hanno messo in scena una performance contro la guerra a Kyiv-Pechersk Lavra, un antico monastero cristiano ortodosso nella capitale ucraina. In tipico stile FEMEN, si sono esibite in topless con lo slogan “Stop alla guerra di Putin” scritto sui loro corpi, di fronte alle telecamere, e si sono fatte versare un secchio di liquido rosso sopra la testa. Sul secchio c'è scritto “Sangue dell’ Ucraina” e la performarce è finita sul telegiornale della sera. Il video è sui social network ma non ha causato molto scalpore, dato che gli ucraini sono diventati apparentemente immuni alle trovate delle attiviste quasi sempre nude.
L'idea di una sfida con il “Secchio di sangue”, come mezzo per volgere gli occhi del mondo sull'Ucraina, deve aver fatto colpo su alcuni netizen, dal momento che pochi giorni dopo, un gruppo di studenti di Vilnius, in Lituania, ha pubblicato un video di gruppo in cui delle persone si versavano secchi di colore rosso addosso, intervallati da brevi messaggi che richiamano l'attenzione sul costo del conflitto in Ucraina. Il video, girato in una fabbrica abbandonata a Vilnius, ha raggruppato oltre 20 persone. La descrizione sotto il video parla da sola:
Abbiamo preparato una breve clip “La Sfida del Sangue”, che chiama l'Europa a non rimanere indifferente alla guerra in Ucraina. Con persone dal Portogallo, Francia, Ucraina, Romania etc.
I commenti sulla pagina video di YouTube spaziano sugli ovvi insulti tra utenti filo-russi e filo-ucraini, che incolpano alcuni politici del sanguinoso conflitto (come Putin, Obama, e tutti quanti nel mezzo). Come sottolinea [ru] l'utente FdGod32, le immagini del video lasciano molto spazio all'interpretazione:
Русские думают что это против Украины, Украинцы думают что это против Русских, гениально. А на самом деле то что?
I russi pensano che sia contro l'Ucraina, gli ucraini pensano che sia contro la Russia, geniale. Ma cosa riguarda in realtà?
Il termine sfida del “secchio di sangue”, usato dagli autori del video, non è nuovo: è stato utilizzato in precedenza da attivisti negli Stati Uniti per attirare l'attenzione sulle fucilazioni indiscriminate di adolescenti neri, e anche da uno studente della Ohio University che voleva esprimere critiche alle azioni di Israele nella Striscia di Gaza. L'hashtag #bloodbucketchallenge su Twitter è stato adottato anche per il video pro-Ucraina e ha riscosso fino ad ora una popolarità moderata, con decine di utenti che condividono il video e il suo messaggio.
https://t.co/rBW8S8bKjg #Lithuania. They know they could be next. Aciu! #BloodBucketChallenge #Ukraine #Russia pic.twitter.com/evCk4cTlED
— Taras Revunets (@Ukroblogger) September 18, 2014
#Lituania. Sanno che potrebbero essere i prossimi. Aciu!
Il video stesso conta oltre 60.000 visualizzazioni su YouTube, ma è lontano dai milioni di visualizzazioni del video originale dell’ Ice Bucket Challenge. Sembra anche che l'iniziale prodezza provocatoria di FEMEN non sia riuscita a rendere l'idea dei secchi pieni di sangue finto come appello ai sostenitori online dell'Ucraina. Gli stessi ucraini, nel frattempo, hanno probabilmente visto anche troppo sangue vero, di coloro che hanno perso la vita nel conflitto, per rimanere incantati dalla metafora
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