Sergei Solovyov, un rinomato regista russo conosciuto per le sue hit cinematografiche degli anni '80, è deceduto il 13 dicembre per un infarto. Aveva 77 anni.
Solovyov è soprattutto conosciuto per i suoi film che rappresentano la turbolenta trasformazione della società sovietica e russa avvenuta negli anni '80 durante l'era perestroika [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] (periodo di ristrutturazione politica ed economica) e durante le riforme politiche del leader sovietico Mikhail Gorbachev, il glasnost.
Il film di spicco di Solovyov, Assa, lanciato nel 1987, ha ottenuto lo status di “cult” con il pubblico sovietico, portando le idee di trasformazione politica e sociale alle masse. Il film divenne famoso per il suo approccio sperimentale alla narrazione, con la presenza di sequenze sogno e note a fondo che spiegavano lo slang underground. La colonna sonora includeva canzoni del leggendario musicista rock sovietico Viktor Tsoi [it] e il suo gruppo Kino e la musica strumentale da un'altra icona Boris Grebenshchikov (conosciuto per gli Aquarium). La loro musica venne proibita dalle autorità sovietiche prima dell'uscita del film, e Assa divenne un importante simbolo di liberazione per la scena rock sovietica.
Oggi il film è disponibile sul sito ufficiale di Mosfilm film studio, come anche su YouTube (con sottotitoli in inglese).
Solovyov ebbe una prolifica carriera come regista, sceneggiatore e produttore, ma ha anche diretto opere di teatro. Durante la sua lunga carriera, ha fatto più di 30 film, quello più recente è uscito nel 2020. Il suo film “Cento giorni dopo l'infanzia” ha ricevuto l'Orso d'argento a Berlino nel 1975 per il miglior regista, invece “Piccione Selvatico” vinse il Premio Speciale della Giuria al Festival del Cinema di Venezia nel 1986. Nel 1993, Solovyov ebbe il titolo di People's Artist of Russia.