Un gruppo di donne per la conservazione dei coralli aiuta a far rivivere le famose barriere coralline di Gili in Indonesia

The coral restoration team

Il Coral Catch Gili Air, team di donne per il ripristino dei coralli. Foto concessa gentilmente dal Coral Catch, uso autorizzato.

Negli ultimi anni, non sono mancati articoli [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] e video allarmanti riguardo l'imminente e inevitabile distruzione delle barriere coralline del mondo, una delle componenti chiave per un oceano e un ecosistema marino sani. Immagini strazianti di coralli sbiancati e rotti sono state il campanello d'allarme della crisi climatica per molte comunità costiere.

Queste immagini, insieme a messaggi di disperazione hanno reso molte persone apatiche e fataliste sulla difficile situazione delle nostre barriere coralline.   Fortunatamente, alcuni gruppi di ambientalisti locali sono andati oltre la disperazione per trovare soluzioni.

In Indonesia, l'arcipelago più grande del mondo, uno di questi gruppi, il Coral Catch Gili Air, sta lavorando per far ricrescere le barriere coralline dell'isola e lanciare un programma di formazione per insegnare ad altri cittadini a fare lo stesso.

L'organizzazione si trova sull’isola Gili Air, parte della catena delle isole Gili nell'Indonesia centrale. Il gruppo ha ricevuto da poco una donazione per finanziare un team di conservazione tutto al femminile che forma donne provenienti da tutta l'Indonesia su come piantare, far riprodurre, innestare e coltivare i coralli.

Nonostante le Gili abbiano ancora una barriera corallina fiorente, alcune parti sono state danneggiate dalla pesca esplosiva, sbiancamento dei coralli, dallo sviluppo costiero, dalla cattiva gestione dei rifiuti, dall'ancoraggio, dal traffico di barche e dai terremoti.

Per la fondatrice Rose Huizenga, originaria dei Paesi Bassi e residente in Indonesia da molto tempo, il gruppo offre un'opportunità sia per lo sviluppo sostenibile che per l'emancipazione femminile. Huizenga ha condiviso la sua visione in un'intervista con Global Voices.

I believe that empowering women and promoting gender equality is crucial to accelerating sustainable development. To truly learn to live in harmony with our environment, women need to be as much a part of shaping our collective destiny as men. For me, female empowerment is not about excluding men, but about raising the voices of women.

Ritengo che l'emancipazione delle donne e la promozione della parità di genere siano fondamentali per accelerare lo sviluppo sostenibile. Per imparare veramente a vivere in armonia con il nostro ambiente, le donne devono essere parte del futuro collettivo tanto quanto gli uomini. Per me, l'emancipazione femminile non consiste nell'escludere gli uomini, ma nel far sentire la voce delle donne.

Rose ha osservato che, come per molti campi scientifici, quelli di ricerca e conservazione dell'oceano sono stati storicamente dominati da uomini, con squilibri di genere che continuano fino ad oggi. Un recente studio di Women in Ocean Science ha dimostrato che il 78 % delle donne intervistate aveva subito molestie sessuali nel settore della scienza marina.

“Anche se abbiamo fatto grandi passi avanti nella rappresentazione di genere nella ricerca e nella conservazione degli oceani, abbiamo ancora molto da fare”, ha detto Rose.

Per le otto partecipanti, il programma offre l'opportunità di portare i metodi di conservazione del corallo da Gili Air alle loro città natali. Una delle partecipanti, Aulia Zeintrinanda, ha riferito a Global Voices che il programma “[insegna] a pianificare il progetto di ripristino partendo da zero, in modo da poter effettuare noi stesse il ripristino dei coralli”. Dopo il programma, Zeintrinanda prevede di trasferirsi a Nusa Lembongan, nel Bali, per poter collaborare con alcune ONG avviando il proprio progetto di ripristino dei coralli.

Allo stesso modo, la partecipante Delya Pamela Anggridani spera di utilizzare le sue nuove abilità per rilanciare il turismo nella sua isola natale di Lombok, un importante meta del turismo subacqueo in Indonesia. “Mi piace il mare e voglio preservare quello intorno al luogo in cui vivo, perché la mia zona è abbastanza famosa per la bellezza del mare e voglio ispirare altre donne ad amarlo.” Spera di “creare un programma che inviti le donne del posto, in particolare quelle di Lombok, a preservare o ripristinare le barriere coralline, perché siamo in una promettente area turistica con molti siti d’immersione”.

Cynthia Fildza Radiputri, un altro membro del programma, è d'accordo e sostiene che l'ambientalismo dovrebbe estendere l'identità e le divisioni del passato:

After completing this training I want to share all my knowledge, my experience, my story to all my friends, my colleagues, my social media friends, influence them to do the same thing to [promote] sustainable marine life and environmentalism. Empowering and inspiring more women from various backgrounds: job, statuses, skill, ability, competency, religion, etc. No matter [who] they are, they can collaborate and contribute to the protecting ocean project.

Dopo aver completato questa formazione voglio condividere tutte le mie conoscenze, la mia esperienza e la mia storia con tutti i miei amici, colleghi e amici sui social network, influenzarli a fare la stessa cosa per [promuovere] la vita marina sostenibile e l'ambientalismo. Rafforzare e ispirare più donne di varie estrazioni: lavoro, status, capacità, abilità, competenza, religione, ecc. Chiunque esse siano, possono collaborare e contribuire al progetto di protezione dell'oceano.

Le barriere coralline sono essenziali per le comunità costiere in quanto proteggono le coste dall'erosione, generano posti di lavoro, cibo, medicine, e risorse e sono un importante volano per il turismo globale. La Coral Reef Alliance spiega:

Coral reefs support over 500 million people around the world by providing food, income, coastal protection, and more. They provide over $375 billion per year in goods and services. And despite only covering 0.1% of the earth's surface, they contain the highest number of species of any ecosystem besides rainforests.

Le barriere coralline supportano oltre 500 milioni di persone in tutto il mondo fornendo cibo, reddito, protezione costiera e altro ancora. Forniscono oltre 375 miliardi di dollari l'anno in beni e servizi. E nonostante coprano solo lo 0,1% della superficie terrestre, contengono il maggior numero di specie di qualsiasi ecosistema oltre a quello delle foreste pluviali.

La salvaguardia del corallo

A coral reef landscape in Gili Air. Photo by Sonja Gejer, used with permission.

I coralli possono essere piantati e coltivati proprio come le piante terrestri, anche se, secondo il Pacific Standard Magazine,

farlo può essere lento e piuttosto impegnativo.

Il processo inizia tagliando un frammento di corallo sano da un polipo vivente e facendolo crescere fino a quando non diventa maturo. Esistono due metodi per coltivare i coralli: presso dei vivai-laboratorio od oceanici. Il primo prevede la crescita dei coralli in un laboratorio fino a quando questi non raggiungono la maturità e quindi il successivo trapianto nelle barriere oceaniche. Il secondo processo, simile all'innesto delle piante, consiste nel piantare direttamente i frammenti di corallo in mare attaccandoli a strutture metalliche sottomarine. Vengono mantenuti e coltivati così per circa 6 o 12 mesi e poi trapiantati nelle barriere coralline esistenti.

I coralli possono crescere ovunque da 1 a 20 centimetri all'anno.

I vivai-laboratorio permettono agli scienziati di coltivare i coralli più velocemente ed evitare le variabili sconosciute dell'oceano, ma richiedono anche più spazio e risorse, per non parlare dei costi.

La coltivazione subacquea ha i suoi rischi in quanto i coralli possono essere piante difficili e instabili: sono molto sensibili alla temperatura dell'acqua, ai livelli di pH e alla corrente, quindi la coltivazione può comportare molti tentativi ed errori per trovare un posto in cui i coralli possano prosperare.

Alcuni ricercatori ritengono che la coltivazione dei coralli potrebbe essere essenziale per preservare gli ecosistemi corallini a lungo termine consentendo agli scienziati di dare la priorità ai coralli resilienti che sarebbero in grado di resistere all'aumento delle temperature oceaniche causato dalla crisi climatica.

Attualmente, progetti locali per il ripristino del corallo sono presenti in tutto il mondo, dalle Fiji e Tahiti a Miami e le Hawaii.

Mentre migliaia di scienziati, oceanografi, ambientalisti e politici si incontrano per l'annuale Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) questo novembre, la difficile situazione delle nostre barriere coralline sarà un importante punto di discussione. Iniziative locali come queste possono risolvere uno degli effetti più allarmanti della crisi climatica? Solo il tempo potrà dirlo.

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.