Il 29 aprile scorso il Tribunale Speciale dell'Onu per il Libano [in] ha ordinato il rilascio dei quattro sospettati dell'assassinio dell'ex Primo Ministro libanese Rafiq Hariri, avvenuto nel lontano 14 febbraio 2005 a Beirut. La Siria è stata ampiamente accusata dell'attacco terroristico, portando al deteriorarsi delle relazioni internazionali con l'occidente, incluso il richiamo in patria dell'ambasciatore americano a Damasco da parte dell'amministrazione Bush.
Secondo i comunicati stampa, al momento dell'assasinio di Hariri, i quattro cittadini libanesi erano tutti generali a capo dei servizi di sicurezza e di intelligence libanesi appoggiati dalla Siria.
Sasa del The Syrian News Wire appare entusiasta per il verdetto, riportando sul suo blog [in] e su Twitter [in] gli sviluppi degli avvenimenti. Scrive [in]:
Pur potendo ancora essere processati in un secondo momento, sostanzialmente il loro rilascio discolpa la Siria e toglie ogni ragione d'essere al Tribunale Speciale delle Nazioni Unite.
I quattro uomini sono stati detenuti per tre anni senza processo. Il Libano pensava di poter raccogliere maggiori prove a carico. L'Onu oggi dichiara che non esistono le motivazioni per essere processati.
Il blogger 3abdulsalam critica l'intera faccenda del tribunale e della commissione del 14 Marzo che ne fece richiesta, scrivendo [ar]:
وهل سيكون عداد انتظار الحقيقة وشعار الحرية والسيادة والإستقلال ومجموع الإتهامات التي لم تعرف سوى مسار واحد والمطالبة المحمومة بقيام المحكمة الدولية حصير الشوك الذي غزلوه بيديهم؟
Forse che i fautori della ricerca della verità, lo slogan “libertà, indipendenza e sovranità”, tutte le incriminazioni a senso unico e tutte le richieste febbrili per un Tribunale Internazionale si ritorceranno contro di loro?
Dopo l'annuncio, il blogger libanese Qifa Nabki [in] ha rilanciato subito su su Twitter [in] gli ‘spari a festa’ nelle strade di Beirut:
La questione è lontana dalla conclusione, ma indica un passo avanti verso la normalizzazione nelle relazioni tra Siria e Libano.