Africa francofona: parecchi e cruciali gli appuntamenti elettorali in vista

Il 2010 è un anno particolarmente impegnativo per molte nazioni africane dell'area francofona, viste le numerose elezioni in programma. Come evidenziato dalla decisione della fondazione Mo Ibrahim di non assegnare quest'anno il premio Ibrahim, rivolto [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato] alla leadership africana, negli ultimi due anni il progresso politico si è rivelato  deludente. Ecco di seguito alcuni interventi per capire le reazioni dei blogger sulle campagne elettorali in corso.

Burundi

Il Burundi, già oggetto di contestazioni per le elezioni comunali svoltesi il 24 maggio, va preparandosi alle elezioni presidenziali in programma il 28 giugno prossimo. Jina Moore riflette sull'imminente appuntamento con un post dal titolo “Dov'è la democrazia in Burundi?“:

Erano tutti eccitati per le elezioni in Burundi. Pur con qualche violenza e intimidazione in occasione della prima tornata elettorale di maggio, non è andata poi così male rispetto a quanto ci si attendeva o a quanto immaginavano i più pessimisti. E il 24 maggio, quando i cittadini hanno espresso il loro voto, molti mi hanno detto (con parole simili) che c'erano state “alcune irregolarità” ma che non si poteva parlare di “brogli su larga scala.”

L'opposizione però non la pensa così. Uno dei suoi leader mi ha riferito che il Governo li ha ingannati riguardo gli osservatori per lo svolgimento regolare del voto. Un altro esponente dell'opposizione ha dichiarato alla IPS (Inter Press Service) che le urne sono state cambiate durante un'improvvisa interruzione di corrente alla fine della giornata elettorale. [..] Adesso, l'opposizione sta facendo una sorta di campagna elettorale all'inverso — recandosi nelle zone più interne del Paese e invitando i cittadini a boicottare quella che dicono sarà un'altra elezione farsa. O almeno è quanto stanno cercando di fare, visto che continuano ad essere intercettati dalle forze governative.

Costa d'Avorio

Liste elettorali in Costa d'Avorio

Nel Paese va aumentano la tensione, mentre ci si prepara alle elezioni presidenziali in programma a dicembre. L'appuntamento elettorale è stato già rimandato diverse volte. Roger Bongos lamenta il fatto che i politici non riescono a incontrarsi su un terreno comune [fr]:

Les armes se sont, certes, tues mais le risque est grand que les discours vénéneux que débitent les uns et les autres ravivent des tensions aux quatre coins du pays [..]  Les protagonistes de la scène ont fait le choix de compromettre à nouveau la tenue de l’élection et la sortie définitive de crise avec cette guerre des listes qui commence à gagner toutes les villes, depuis qu’à la mi-janvier le camp présidentiel, Laurent Gbagbo en tête, a accusé la Commission électorale indépendante (CEI), de tentatives de fraude [..] mais pourquoi tant de retard pour organiser ce scrutin qui aurait dû se tenir depuis bien des années ? Si par miracle cette élection a lieu, elle serait la plus coûteuse de l’histoire

Ora le armi tacciono ma la minaccia di violenza è ancora alta anche perché in tutto il Paese si possono ascoltare discorsi velenosi [..] Gli avversari hanno deciso di compromettere nuovamente le elezioni e dunque un'uscita definitiva da questa crisi con la “guerra” delle liste che da gennaio – da quando l'apparato presidenziale di Laurent Gbabgo ha accusato la Commissione elettorale indipendente di tentativi di frode – ha coinvolto diverse città. [..] Perché ci vuole così tanto tempo per organizzare elezioni che dovrebbe essersi svolte ormai da anni? Se, per miracolo, queste elezioni avranno luogo, si tratterà delle elezioni più costose mai svoltesi nella storia.

Guinea

La speranza è il tema che predomina nei commenti rispetto a quest'avvenimento che si preannuncia storico in Guinea, dove per la prima volta nella storia del Paese si svolgeranno elezioni democratiche. Altra novità sarà la candidatura di Saran Daraba Kaba, che per anni ha combattuto in difesa delle donne e dei loro diritti. I blogger di Guinee50 vanno raccogliendo le domande [fr] dei lettori alla candidata.

Hadja Saran Daraba candidata alle elezioni presidenziali in Guinea

Bah at Konakry Express spiega che sono state adottate misure per assicurare la correttezza delle procedure di voto. E riferisce quanto dichiarato da un membro della commissione elettorale [fr]:

Cette fois-ci, aucun militant ne dira qu’il est venu trouver que le bulletin de son candidat est terminé. Nous avons connu ça par le passé. Si on choisi un bulletin de vote, c’est qu’on a choisi le bulletin de tous les candidats. Je crois que c’est une des innovations de ces élections

Questa volta nessun attivista potrà dire di essere rimasto senza scheda elettorale per votare il suo candidato, come riportato in passato. Quando si sceglie una lista, allora si dà automaticamente il voto a tutti i candidati di quel raggruppamento. Si tratta di una delle innovazioni di questa tornata elettorale.

Madagascar

Come in Costa d'Avorio, anche in Madagascar le elezioni in sono state annunciate diverse volte, ma soltanto per poi essere continuamente rimandate. Ora la data fissata è il mese di ottobre 2010. Il ritardo è dovuto a una serie di disaccordi su chi poteva parteciparvi e su chi invece sarebbe stato chiamato a controllare che tutto si svolgesse con regolarità. Ndimby sostiene che le elezioni potranno ritenersi legittime solo se saranno fin dal principio rispettati i valori basilari della democrazia [fr]:

Car comment la HAT peut-elle prétendre rechercher l’apaisement et la sortie de crise, alors que de l’autre côté, intimidations, emprisonnements et tabassage en règle d’opposants et de journalistes continuent. Et il est risible de voir les arguties juridiques sorties par les griots à la solde du régime pour aboyer sur les opposants qui font des rassemblement interdits, ou les militaires qui font des mutineries.

Come può l'HAT (governo di transizione) pretendere di arrivare alla pacificazione e uscire dalla crisi quando gli arresti, le intimidazioni e il pestaggio di giornalisti e oppositori continua ancora oggi? È così ridicolo vedere “esperti” di diritto che lavorano per il regime fare sermoni a militari sediziosi o all'opposizione a cui viene vietato il diritto a organizzarsi e tenere riunioni.

Rwanda

In Rwanda le elezioni sono state fissate al 9 di agosto. Questa settimana parte un aggiornamento sulla registrazione dei votanti. Con l'avvicinarsi dell'appuntamento elettorale, crescono preoccupazioni e tensioni, mentre diversi episodi di violenza sono stati segnalati nei mesi scorsi. L'associazione Umoja ha pubblicato un rapporto in cui l'opposizione rwandese chiede che gli Stati Uniti intervengano per calmare la tensione:

Gruppi impegnati nel campo dei diritti umani affermano che il governo e il Fronte patriottico rwandese (RPF) sono diventati sempre più intolleranti nei confronti del dissenso e delle critiche all'approssimarsi del voto. Un appuntamento elettorale nel quale è ampiamente favorito l'attuale presidente Paul Kagame.

Senegal

In Senegal, sebbene le elezioni siano in programma per il 2012, l'opposizione si fa già sentire con accuse di corruzione al regime Wade. Souleymane Jules Diop riflette sulla legittimità delle prossime elezioni in Senegal [fr]:

Le caractère délinquant du pouvoir d’Abdoulaye Wade, son entêtement et son aveuglement sont tels qu’il m’est impossible de voir cet homme organiser des élections transparentes à l’issue desquelles il accepterait sa défaite et partirait de lui-même. [..] Les scandales se répètent, les preuves d’un dérèglement du Sopi s’accumulent. Mais Abdoulaye Wade n’a jamais varié dans son intention de couvrir les crimes de ses proches [..] la protection du clan est au-dessus de toutes les morales.

La natura delinquenziale del regime di Abdoulaye Wade e la sua testardaggine sono tali che mi è impossibile immaginare quest'uomo organizzare elezioni trasparenti che possano condurre alla sua sconfitta e uscita di scena [..] Gli scandali continuano e vanno accumulandsi le prove delle disfunzioni al “Sopi” [coalizione politica che sostiene l'attuale presidente senegalese]. Ma Abdoulaye Wade non ha mai smesso di insabbiare i reati dei suoi accoliti [..] e la protezione del suo clan risulta essere superiore a qualsiasi requisito morale.

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