La violenza causata dal traffico di droga nel nord del Messico [it] si è diffusa anche tra i media partecipativi. La violenza colpisce gravemente molti residenti che ricevono avvertimenti e minacce sui loro blog e agli indirizzi di posta elettronica.
Oltre alle procedure di sicurezza e agli interventi militari nelle zone focolaio di violenza, il Governo federale ha avviato il programma RENAUT [sp] per creare un registro di tutti i numeri cellulari. Il programma registra ogni numero e lo abbina al nome del proprietario della linea, assieme al luogo di nascita e al CURP (sigla che in spagnolo sta per chiave unica di registro della popolazione) allo scopo di prevenire l’estorsione telefonica, i sequestri di persona e altri problemi vincolati al traffico di droga.
Attraverso Twitter, i cittadini esprimono il loro scontento nei confronti del programma, sia perché il registro presenta delle irregolarità sia perché non si sa come verrà gestita la sicurezza della banca dati. Nel blog Yo también te dije wey! l’autore si domanda chi sarà responsabile [sp] dei risultati di RENAUT:
¿Quien nos garantiza que esas bases de datos no van a estar despues en manos de los criminales? NADIE. Si sucede algo, nos tendremos que conformar con un USTED DISCULPE, con un SALIO DE NUESTRO CONTROL.
D’altro canto, il deputato Nazario Norberto ha presentato una proposta a gennaio per regolare l’uso dei mezzi elettronici e delle reti sociali, per evitare la diffusione di messaggi intimidatori e di video creati dalla criminalità organizzata, che vengono usati anche dai cittadini per evitare i posti di blocco che controllano il tasso alcolico dei cittadini al volante.
Dal suo account su Twitter, Norberto (@nazarionorberto) prende spunto [sp] dalle proteste contro la sua proposta, che viene percepita dagli utenti quale il primo passo per vietare i mezzi digitali, e risponde:
no lo queremos prohibir, eso es falso lo que queremos es regularlo para protegerte a ti de los delincuentes
Sia gli utenti che le autorità responsabili in questo ambito hanno rilevato diversi difetti nella proposta. In un articolo pubblicato sulla rivista Time, intitolato “To Battle Cartels, Mexico Weighs Twitter Crackdown” [in] si evidenzia che non tutti gli utenti Twitter favoriscono un uso negativo dei media partecipativi. Al contrario, alcuni utenti contribuiscono con il giornalismo partecipativo a diffondere notizie che altri mezzi tacciono per paura delle rappresaglie dei cartelli.
Alcuni di questi avvertimenti sono stati diffusi online attraverso l'inoltro di messaggi di posta elettronica. Ad esempio questo che segue è stato ripubblicato integralmente nel Forum Mexico Defense [sp].
En los próximos días la guerra entre carteles se extenderá en forma radiada hacia Allende, Terán, Montemorelos, Linares, Cd. Victoria, San Fernando y las ciudades del sur de los estados. Es probable que Monterrey y su área Metropolitana también vaya a ser blanco de este tipo de guerra ya que aquí predomina el Cartel de los Zetas y todavía en San pedro los Beltrán Leyva que son grupos aliados.
Lo stesso messaggio di posta elettronica include alcune indicazioni per i cittadini allo scopo di evitare danni collaterali, con la tendenza a creare il panico:
La guerra entre carteles es probable llegue al área metropolitana de Mty en las próximos 10 a 20 días, así que si pueden hagan despensa, junten agua para tomar y en si todos los víveres necesarios, por si acaso. Ya que si empieza el fenómeno, como lo esta en la frontera, será mas complicado y peligroso hacerlo en medio de balaceras y explosiones de granadas. Será mejor estar cerca de casa en todo momento.
Oltre ai messaggi di posta intimidatori, il Blog del Narco pubblica notizie su tutti gli avvenimenti vincolati al traffico di droga, inclusi dei video di minacce che, a quanto pare, sono state create dagli stessi cartelli. Il 1° maggio è stato pubblicato un messaggio dal Cartello del Golfo [sp] rivolto agli Zetas (attenzione: immagini esplicite) e il video di Dailymotion fa vedere una persona in divisa decapitata.