La solidarietà reciproca tra i cittadini di Iran e America diventa virale #LoveBeyondFlags

Un uomo iraniano balla durante una manifestazione indossando una maglietta con la scritta “Io amo l'America”. Immagine condivisa su Twitter.

Le tensioni tra Iran e Stati Uniti sono andate crescendo da quando il presidente Donald Trump ha firmato l'ordine esecutivo che vieta l'ingresso nel paese ai viaggiatori provenienti da sette nazioni a maggioranza musulmana, Iran incluso.

Per contrastare la retorica dell'odio tra governi e per dimostrare la loro gratitudine verso gli americani che hanno protestato contro il bando di Trump, gli iraniani hanno lanciato l'hashtag #LoveBeyondFlags cioè #AmoreOltreLeBandiere, presto diventato un trend su Twitter.

Con gli abitanti delle altre nazioni bandite e i partecipanti alle proteste avvenute in tutta l'America, gli iraniani stanno condividendo poster, frasi e immagini di solidarietà tra i diversi paesi, soprattutto tra Iran e Stati Uniti [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione].

Lasciamo che Trump e i Mullah si combattano sul ring, se lo desiderano.
Ma noi siamo PERSONE.
Noi facciamo la pace.

La campagna è iniziata nel pomeriggio dell'8 febbraio in Iran e Europa, e per le 19:30 (ora di Teheran) l'hashtag era già un trend nazionale (anche se è impossibile confermare il dato, visto che Twitter non attiva l'analisi dei trend in Iran a causa dei filtri della piattaforma). L'organizzazione ‘International Campaign for Human Rights ha monitorato l'hashtag e ha rilevato che durante la giornata sono circolati circa 32.000 tweet, di cui almeno il 70% proveniente dall'Iran.

Ad una settimana dall'insediamento di Trump, gli aeroporti e la vita di centinaia di iraniani (e di cittadini di altri sei paesi) sono stati gettati nel caos dal divieto di ingresso negli Stati Uniti. Pochi giorni dopo, l'amministrazione Trump ha annunciato di aver ufficialmente messo l'Iran “sotto osservazione”.

L'Iran è stato ufficialmente MESSO SOTTO OSSERVAZIONE per il lancio di un missile balistico. Dovrebbero essere grati per il terribile accordo fatto con gli USA!

Il crescente antagonismo con il governo iraniano e il trattamento discriminatorio subito dai cittadini del paese alla frontiera hanno causato la reazione della Guida Suprema dell'Iran che, senza perdere tempo, ha risposto al fuoco ammonendo a sua volta il governo Trump.

Noi apprezziamo Trump! Perché ha fatto per noi il grosso del lavoro nel rivelare il vero volto dell'America.

L'antagonismo con gli USA ha caratterizzato la storia dell'Iran fin dalla Rivoluzione Islamica del 1979, ma negli ultimi otto anni si è assistito ad un progressivo disgelo tra i due paesi grazie all'Accordo sul Nucleare, condotto in gran parte dall'amministrazione Obama.

La campagna è stata lanciata da Mamlekate (che si traduce con ‘nazione’), un account molto popolare tra gli iraniani che vivono dentro e fuori il paese. Sul canale Telegram di @mamlekate, il post che invita gli iraniani a non bruciare la bandiera americana ha raggiunto almeno 1 milione di interessati.

Il post pubblicato dal popolare account @mamlekate che ritiene sia sbagliato bruciare la bandiera americana in Iran, divenuto virale prima del lancio della campagna #LoveBeyondFlags

L'account chiedeva di non dar vita a dimostrazioni di odio contro gli Stati Uniti bruciando la bandiera americana [ar].

قراره ۲۲ بهمن پرچم کشوری رو آتش بزنیم که بخاطر لغو ورود ایرانیها پرچم ما رو تو آمریکا نشون میدن. نکنیم؛ آتیش زدن پرچم توهین به ملته نه دولت

È in programma per il 22 di Bahman (10 febbraio) che la bandiera del paese che vieta l'ingresso agli iraniani venga bruciata, mancando così di rispetto alla nostra stessa bandiera in America. Non fatelo. Bruciare la bandiera offende i cittadini di una nazione, non il suo governo.

Bruciare la bandiera a stelle e strisce e inneggiare alla “morte dell'America” è una tradizione per l'auto-proclamata resistenza del regime iraniano contro l'imperialismo americano, una tradizione iniziata con il sequestro degli ostaggi all'ambasciata USA nel 1979. Il post di Mamlekate ha dato il via al dibattito tra coloro che si sono sentiti toccati dai numerosi americani che hanno preso posizione, dimostrando solidarietà e supporto agli iraniani e ai cittadini delle altre nazioni coinvolte. Questa campagna ha visto realizzarsi il desiderio di moltissimi iraniani di sfatare la solita narrazione di odio tra i governi delle nazioni, che molto spesso non riflette i sentimenti tra le persone.

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