L'impianto di milioni di alberi in Etiopia stabilisce un record mondiale, ma il suo impatto reale richiederà tempo

La popolazione pianta alberi di avocado a Katbare in Etiopia, il 23 giugno 2011. Foto via Trees for the Future su Flickr CC BY 2.0.

Nota dell'editor: questa storia è stata scritta dalla contributrice ospite Sheila Halder, coordinatrice dei sistemi di produzione agricola presso Send a Cow.

Senza alcun dubbio, gli alberi fanno bene al pianeta. Il potere degli alberi ha monopolizzato i titoli delle prime pagine per tutta l'estate.

A inizio agosto l'Etiopia ha dichiarato di avere stabilito un record mondiale, piantando 350 milioni di alberelli in una sola giornata [en, come tutti i link seguenti]. L'iniziativa fa parte di una politica più ampia di impianto di alberelli, lanciata dal primo ministro etiope Abiy Ahmed, la cui amministrazione punta a combattere la deforestazione e il cambiamento climatico, piantando 4.7 miliardi di alberi fino a ottobre di quest'anno.

A fine luglio The Crowther Lab di ETH Zurich ha pubblicato uno studio, che dimostra che piantare migliaia di alberi in tutto il mondo è il metodo più sostenibile ed efficace per affrontare il cambiamento climatico.

Gli alberi non solo puliscono la nostra aria e aiutano a combattere il cambiamento climatico, ma promuovono anche la biodiversità. Uno studio realizzato in Costa Rica ha dimostrato che piantare un solo albero può incrementare il numero di specie di uccelli da quasi zero a 80.

Gli alberi offrono anche infiniti benefici tangibili agli agricoltori. Migliorano la qualità del terreno, riducono l'erosione del suolo e offrono riparo al bestiame e alle coltivazioni. Questo è importante, considerando quanto terreno fertile gli agricoltori possiedono in tutto il mondo; è un'enorme quantità potenziale per l'impianto di alberi.

L'impianto di 350 milioni di alberelli in un giorno è un'impresa incredibile, tuttavia passa molto tempo, finché gli alberi maturano e raggiungono il loro intero potenziale di cattura di anidride carbonica.

Lavorando attraverso sei nazioni in Africa, Send a Cow, una organizzazione non governativa, incoraggia gli agricoltori piccoli proprietari terrieri a piantare gli alberi multifunzionali, che offrono più di un rendimento. Ad esempio, coltivare le specie di alberi che forniscono frutta da mangiare e vendere e inoltre legna da ardere, o che introducono azoto nel suolo. Questi benefici danno agli agricoltori ulteriori motivazioni per piantare e mantenere gli alberi, anche dove lo spazio è limitato.

L'Etiopia segue le orme di altre iniziative di impianto di massa di alberi  in Cina e India. I progetti di impianto di massa di alberi sono entusiasmanti, tuttavia la soluzione non è mai così semplice come sembra. Durante il delicato periodo della crescita, gli alberi devono essere protetti dalla rimozione e distruzione e, inoltre, si devono salvaguardare le foreste esistenti e mature.

Altri ecosistemi, compresi gli alberi, sono cruciali in termini di ritenzione del carbonio. La combustione di combustibili fossili e la deforestazione sono risultati in un allarmante quantità di anidride carbonica emessa nell'atmosfera, che determina un rapido e irreversibile cambiamento del clima.

Gli alberi eliminano l'anidride carbonica dall'aria, immagazzinandola all'interno di alberi e suolo, e rilasciano ossigeno nell'atmosfera. Tuttavia anche il permafrost (uno spesso strato sotterraneo di terreno che rimane sotto il punto di congelamento), la torba e le praterie (che si trovano nelle regioni sia montagnose che aride dell'Etiopia) sono efficaci nel catturare il carbonio e devono essere salvaguardati e anche ripristinati.

Quali alberi sono migliori?

Alcuni critici dell'iniziativa “Green Legacy” (eredità verde) di impianto di alberelli in Etiopia hanno messo in guardia sui pericoli di impianto di specie di alberi non autoctone, che in realtà possono distruggere gli ecosistemi piuttosto che migliorarli.

Storicamente l'Etiopia ha usato l'eucalipto, nativo in Australia, per rimboschire rapidamente le aree che sono state disboscate per l'agricoltura. L'albero è stato introdotto alla fine del XIX secolo e durante l'ultimo secolo sono state piantate più di una dozzina di specie di eucalipto in Etiopia — prevalentemente per usarlo come una fonte di combustibile e per la costruzione. Nonostante la rapida crescita, le specie usate comunemente prosciugano le risorse idriche, incrementano l'erosione del suolo e, in effetti, impoveriscono il suono di sostanze nutritive.

Questa volta, tuttavia, sembra che i cittadini abbiano piantato semi di alberi di specie autoctone e, inoltre, di specie non autoctone come gli alberi di eucalipto  e avocado. Le specie autoctone si sono evolute nelle loro nazioni di origine per migliaia di anni e hanno sviluppato una resistenza contro le malattie esistenti. La strategia del governo etiope sembra riflettere un allontanamento dal semplice impianto di altri eucalipti.

Tuttavia, talvolta le specie non autoctone hanno un senso. Ad esempio, una specie di arbusto chiamato calliandra, originario dell'America Centrale, è molto efficace nella produzione di alimentazione animale ad alto contenuto proteico nell'Africa orientale. I semi di calliandra sono largamente disponibili e a buon mercato per gli agricoltori su piccola scala. Analogamente, quando la popolazione ha bisogno di alberi da legname, gli alberi più adatti e a crescita più rapida potrebbero essere quelli non autoctoni. In questi casi, gli agricoltori devono considerare le finalità degli alberi che stanno piantando e i loro ambienti locali, facendo affidamento anche su una buona pianificazione ecologica.

Nelle valli soggette a inondazioni, gli alberi assorbono l'acqua e prevengono condizioni sfavorevoli per le altre piante. Il resiliente eucalipto può formare anche un bosco ceduo, ovvero una tecnica di gestione che implica il taglio degli alberi alla base, permettendogli di ricrescere. Perciò è una scelta popolare per la legna da ardere, grazie alla sua fornitura continua e che si ricostituisce.

Non esiste una formula magica per risolvere la crisi climatica, tuttavia l'impianto di alberi è una parte della soluzione.

La salvaguardia delle foreste e di altri ecosistemi è altrettanto importante come l'impianto di nuovi alberi. Anche gli urbanisti possono dare il loro contributo, limitando la dispersione urbana e prevenendo che il territorio naturale sia trasformato in strutture create dagli esseri umani. I giovani nell'Africa orientale rurale devono vedere un futuro praticabile nell'agricoltura e impegnarsi nella salvaguardia del territorio naturale.

Anche la riduzione dei combustibili a base di carbonio, come il carbone, il petrolio e il gas è imperativa.

Il rimboschimento può avere un impatto profondo sul mondo: un gruppo comunitario pro-attivo in Etiopia ha recentemente impegnato il suo tempo in lavoro volontario e donato fondi per rigenerare 8 ettari di territorio naturale. I membri del gruppo hanno trascorso ore lavorando duramente il terreno e hanno piantato complessivamente 5000 alberi e 1200 tagli di potatura con piante per ottenere rapidamente la frutta.

Immagina l'impatto se questo spirito comunitario si diffondesse in tutto il mondo.

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