Progetto fotografico esorta i messicani a non dimenticare mai i crimini rimasti impuniti

“Mientras Orabamos.” Foto di Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes. Utilizzata con il consenso dell'autore.

Per favore, tenere presente che alcune delle immagini in questo post, sebbene messe in scene, raffigurano violenza grafica.

Il fotografo Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes ha creato “Sin Olvido” (Without Forgetting), una serie di straordinari fotomontaggi per evidenziare nove casi di crimini irrisolti in Messico.

Tonatiuh dice che cerca di criticare la memoria collettiva [en] dei messicani che dimenticano facilmente i crimini che rimangono impuniti, molti dei quali coperti dai politici. Queste ingiustizie vengono spesso perpetrate contro alcune delle persone più vulnerabili in Messico.

Le immagini sono prodotte utilizzando uno stile di presentazione artistica chiamato Tableau vivant [it], che in francese significa “quadro vivente”. La tecnica presenta soggetti in scena che sono illuminati in modo teatrale per un effetto drammatico, che crea un'estetica iperrealista.

Finora ha pubblicato sette dei nove pezzi del progetto Sin Olvido sulla sua fan page di Facebook. In un'intervista con Global Voices, ha spiegato che i fotomontaggi non sono solo arte, ma attivismo, e quindi sta programmando la pubblicazione di ogni foto per avere il massimo impatto possibile.

Mientras Orabamos (Mentre pregavamo)

Il fotomontaggio “Mientras Orabamos” (Mentre pregavamo), presente all'inizio di questo post, rappresenta il massacro di Acteal [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], in cui i paramilitari uccisero 45 persone, tra cui donne e bambini, che stavano partecipando a un incontro di preghiera locale nel piccolo villaggio di Acteal, nello stato messicano del Chiapas, il 22 dicembre del 1997. Il massacro è avvenuto durante il conflitto armato tra lo Stato e il gruppo militante di sinistra noto come Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale a seguito dell'attuazione nel 1994 del “Plan de Campaña Chiapas” – una contro-operazione di insurrezione intesa a infiltrare le zone di influenza zapatista con i paramilitari per impedire la diffusione dell'ideologia.

Nella nostra intervista con Tonatiuh, ha spiegato l'importanza nel sottolineare la presenza di vittime indigene di questo massacro:

Habla sobre la matanza que ocurrió en una pequeña localidad en Acteal, en Los Altos de Chiapas, ahí se encontraba orando indígenas tzotziles en una iglesia cristiana pentecostal, cuando llegó un grupo de paramilitares, a disparar contra ellos, el resultado fueron 45 muertos, entre los que se encontraban mujeres y niños, se culpó a un grupo paramilitar contrario al EZLN de haber perpetrado el crimen, pero nunca se esclareció de manera correcta quienes fueron los instigadores, pero la respuesta más obvia, es que fue el mismo gobierno federal que buscaba dar un escarmiento a la guerrilla en Chiapas.

Hablar de este sucesos significa darle voz a un grupo poco escuchado en el país, los indígenas.

“Mientras Orabamos” (Mentre pregavamo) parla del massacro verificatosi nella piccola città, Acteal, negli altopiani del Chiapas. Un gruppo di indigeni Tzotzil stava pregando in una chiesa cristiana pentecostale, quando un gruppo di paramilitari è arrivato e ha aperto il fuoco. Quarantacinque persone sono state uccise, compresi donne e bambini. Un gruppo paramilitare contrario all'esercito zapatista di liberazione nazionale è stato accusato di aver commesso il crimine, anche se non è mai stato chiaro chi fosse il responsabile, ma la risposta più ovvia è che il governo federale ha voluto dare una lezione ai guerriglieri del Chiapas.

Parlare di questo evento dà voce a un gruppo poco conosciuto nel Paese: i popoli indigeni.

El Silbato de Mancera (Il fischietto di Mancera)

El “Silbato de Mancera” (Il fischietto di Mancera) si riferisce a una politica attuata dal governo di Città del Messico al fine di prevenire la violenza contro le donne, dando loro un fischietto “anti-aggressione” da usare nel caso in cui vengano importunate per strada. Intitolato a Miguel Ángel Mancera [en], l'attuale sindaco di Città del Messico, i fischietti rosa sono stati criticati come una soluzione superficiale e inefficace contro la violenza [it] diffusa  contro le donne in Messico.

“El Silbato de Mancera” (Il fischietto di Mancera). Foto di Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes. Utilizzata con il consenso dell'autore.

La violencia hacia las mujeres no se arregla separándolas en los vagones del metro, recomendándoles ropas largas, o dándoles silbatos rosas para que pidan auxilio. La violencia se combate desde la educación, cuando se comprende al otro, cuando se le respeta, cuando se le conoce. Medidas paliativas para solucionar problemas graves y profundos, sólo destacan la indiferencia que se tiene hacia el tema, y peor aún, demuestran que mas que una solución son ellos mismos, parte del problema. – Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes

La violenza sulle donne non può essere risolta separandole nei vagoni della metropolitana, raccomandando loro di indossare gonne lunghe o dando loro dei fischietti rosa per chiedere aiuto. La violenza si combatte attraverso l'educazione, quando una persona comprende l'altra, quando una è rispettata, quando l'una è conosciuta da un altro. Misure palliative per risolvere problemi gravi e profondi non fanno altro che evidenziare l'indifferenza nei confronti del soggetto o, peggio, dimostrare che invece di essere una soluzione, sono essi stessi parte del problema. – Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes

Peñabot

“Peñabot” è un'immagine che critica l'utilizzo delle risorse pubbliche per generare propaganda digitale favorevole al governo del presidente Enrique Peña Nieto. Peñabot [en] è il nome molto conosciuto dato a robot e troll automatizzati nei social media messicani che vengono utilizzati per sopraffare argomenti di tendenza, che sono principalmente critici nei confronti del governo, manipolare l'opinione pubblica [en] e molestare gli utenti.

“Peñabot.” Foto di Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes. Utilizzata con il consenso dell'autore.

Secondo il dottor Ernesto Villanueva, accademico e ricercatore presso l'Istituto di ricerca giuridica dell'Università Nazionale Autonoma del Messico, l'utilizzo dei peñabot viola gli articoli 6 e 134 della Costituzione messicana e potrebbe costare circa 80 milioni di pesos al mese (circa 4 milioni di dollari USA).

Hasta el Fin del Mundo (Fino alla fine del mondo)

Questa immagine si riferisce a un tragico incendio verificatosi nel 2009 alla Guardería ABC [it], un asilo nido nello stato di Sonora, nel nord del Messico. L'incendio ha causato la morte di 49 bambini e ne ha lasciati più di 70 con problemi respiratori e altre condizioni permanenti. Si sospettava che l'incendio, scoppiato in un magazzino vicino che ospitava gli archivi del Dipartimento per il controllo dei veicoli del tesoro statale di Sonora, fosse stato appiccato intenzionalmente.

L'asilo nido ABC è stato finanziato dal governo federale dall'Istituto di sicurezza sociale del Messico [en], ma era gestito privatamente. Diverse regole di sicurezza sono state violate, inclusa la mancanza di estintori, allarmi antifumo non funzionanti e uscite di sicurezza inadeguate.

“Hasta el Fin del Mundo” (Fino alla fine del mondo). Foto di Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes. Utilizzata con il consenso dell'autore.

Successivamente si è svolta un'indagine per determinare la causa dell'incendio e chi ne fosse il responsabile. Coinvolgeva diversi funzionari di alto livello, come Juan Molinar Horcasitas [en] – uno dei più stretti collaboratori dell'ex presidente Felipe Calderon – nonché gli amministratori ei proprietari dell'asilo nido, tra cui un cugino della moglie di Calderón. Alcuni funzionari statali si sono dimessi all'indomani dell'incidente, ma non sono stati processati. L'unica persona arrestata per l'incendio dell'asilo nido è stata rilasciata dal carcere nel gennaio 2014.

Nel 2016, Danissa López Arvizu, la madre di una delle vittime ed ex insegnante dell'asilo nido ABC, ha spiegato al quotidiano El Universal il dolore causato dalla mancanza di giustizia:

Cada día lo recuerdo más, el dolor va a estar ahí siempre, alguien irá a la cárcel? quizás, ¿pero mi hijo qué? Él jamas va a estar conmigo y con sus hermanos. ¿Quién va a pagar por su muerte y las de los otros 48 niños y los otros 70 lesionados? El paso del tiempo no me ayuda, al contrario peor es su ausencia. Mi niño me hace falta y siempre va a estar en mi pensamiento, me hubiera gustado que viviera hasta el fin del mundo.

Ogni giorno lo ricordo di più, il dolore sarà sempre lì, qualcuno andrà in prigione? Forse. Ma per quanto riguarda mio figlio? Non sarà mai con me o con i suoi fratelli. Chi pagherà per la sua morte e la morte degli altri 48 bambini e degli altri 70 feriti? Il passare del tempo non mi aiuta, anzi peggiora con la sua assenza. Ho bisogno di mio figlio e lui sarà sempre nei miei pensieri, mi sarebbe piaciuto che vivesse fino alla fine del mondo.

Las Edecanes (Gli aiuti)

“Las Edecanes” (The Aides). Foto di Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes. Utilizzata con il consenso dell'autore.

Tonatiuh ha spiegato la storia dietro a “Las Edecanes”:

Cuando el equipo de la periodista Carmen Aristegui descubrió la red de prostitución encabezada por Gutiérrez de Torre del PRI del Distrito Federal muchos sentimos una gran satisfacción de ver cómo el periodismo había logrado lo que nuestras autoridades corruptas en nuestro país no habían podido, desenmascarar cómo el poder político en nuestro país convierte a las mujeres en prostitutas. Tristemente el gusto duró poco, De la Torre fue exonerado, y anda por la vida como si nada hubiera pasado, por eso me decidí hacer este tableau vivant, para que no se olvida lo que hizo él, para que no se nos olvide lo que representa el PRI en nuestro país, y para que quede constancia de lo que el poder de muchos políticos, radica en su impunidad sin límites.

Que este tableau vivant fotográfico sirva para perpetuar la indignación que tan rápido se disuelve con el tiempo en nuestro país.

Quando il team della giornalista Carmen Aristegui ha scoperto la rete di prostituzione guidata da Gutierrez de Torre del partito politico PRI di Città del Messico, molti hanno provato una grande soddisfazione nel vedere come il giornalismo avesse ottenuto ciò che le nostre autorità corrotte nel nostro paese non potevano: smascherare come il potere politico nel nostro paese trasforma le donne in prostitute. Purtroppo, la sensazione non è durata a lungo, e De la Torre è stato scagionato e cammina nella vita come se nulla fosse accaduto. Ecco perché ho deciso di fare questa foto, cosicchè nessuno dimentichi quello che ha fatto, cosicchè non dimenticheremo ciò che rappresenta il PRI nel nostro Paese, e per registrare che il potere di molti politici si fonda sull'impunità illimitata.

Che questa foto serva a perpetuare l'indignazione che così rapidamente si dissolve nel tempo nel nostro Paese.

La Construcción del Nuevo Aeropuerto (La costruzione del nuovo aeroporto)

San Salvador Atenco è una città dello stato del Messico nota per il suo movimento di resistenza contro la costruzione di un nuovo aeroporto nel 2002. I cittadini organizzarono e formarono il Frente del Pueblo en Defensa de La Tierra (il Fronte popolare in difesa della terra) e resistettero alla costruzione dell'aeroporto, che alla fine ha indotto il governo ad abbandonare il progetto. La loro resistenza riuscita ha guadagnato il riconoscimento nazionale dei cittadini di San Salvador Atenco.

Diversi anni dopo, il 3 maggio 2006, la polizia ha bloccato 60 venditori di fiori dall'allestire i loro stand nel mercato Texcoco, non lontano da San Salvador Atenco. Coloro che hanno resistito sono stati picchiati e arrestati. I venditori di fiori hanno chiesto aiuto ai vicini e i cittadini di San Salvador Atenco hanno risposto bloccando un'autostrada locale. Quello che sarebbe successo dopo sarebbe diventato noto come il massacro di Atenco. Una massiccia operazione di polizia che prima ha represso e revocato violentemente il blocco autostradale il 3 maggio, poi si è intensificata il 4 maggio quando la polizia ha fatto irruzione nelle case di privati ​​cittadini, ha arrestato e picchiato arbitrariamente persone e ha terrorizzato la città. I media hanno descritto l'assedio come un'azione di polizia giustificabile contro un piccolo gruppo di agitatori violenti e armati di machete.

Due adolescenti sono morti e più di 200 persone sono state arrestate tra cui donne, minori, giornalisti, osservatori dei diritti umani e diversi stranieri. Circa 26 delle donne detenute sono state sottoposte a mostruose torture sessuali per mano della polizia mentre venivano trasferite in prigione. Il viaggio che avrebbe dovuto durare solo 2 ore si è trasformato in un incubo di 6 ore. Le testimonianze di 11 delle 26 donne sono state incluse in una denuncia presentata dalla Commissione interamericana sui diritti umani (CIDH) contro lo stato messicano. La denuncia descriveva in dettaglio come le donne fossero state spogliate, umiliate, costrette a fare sesso orale e violentate dalla polizia.

“La Construcción del Nuevo Aeropuerto” (La costruzione del nuovo aeroporto). Foto di Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes. Utilizzata con il consenso dell'autore.

Dei 16 agenti di polizia che sono stati perseguiti per questi odiosi abusi, 15 sono stati rilasciati senza accuse.Un agente della polizia di stato è stato condannato a tre anni di carcere per “atti libidinosi”, ma ha finito per non scontare la prigione perché la sua accusa era classificata come un crimine non grave ai sensi del codice penale messicano; la sua condanna è stata modificata in una multa di 8.427 pesos (circa 420 dollari).

L'allora governatore dello Stato del Messico, Enrique Peña Nieto, apparve sui notiziari nazionali e rassicurò l'opinione pubblica che aveva ordinato l'intervento della polizia e che era necessario riportare la pace e l'ordine. Ha anche dichiarato pubblicamente che ci sarebbero state ulteriori indagini, ma che era possibile che le donne stessero “fabbricando accuse”. In seguito Peña Nieto divenne l'attuale presidente del Messico.

Molte delle donne aggredite dalla polizia ad Atenco non erano messicane. María Sastres dalla Spagna ha testimoniato ad Amnesty International:

nos hicieron de todo, y como estábamos encapuchadas no veíamos quiénes eran, cuando mucho veíamos el suelo lleno de sangre y escuchábamos los gritos de dolor de la gente. No quiero entrar en muchos detalles sobre las agresiones sexuales, pero nos quitaron la ropa, nos la rompieron, nos pasaban la mano muchos policías y prefiero ya no decir más cosas…

Ci hanno fatto di tutto, abbiamo visto tutto il sangue per terra e abbiamo sentito persone urlare dal dolore ma poiché i nostri volti erano coperti non potevamo vedere chi fossero. Non voglio entrare in molti dettagli circa le aggressioni sessuali, ma ci hanno tolto i vestiti, ce li hanno strappati via, le mani di molti poliziotti sono passate su di noi e preferisco non dire altro …

No Nos Olviden (Non dimenticatevi di noi)

Sono passati due anni da quando [en] un gruppo di studenti del Raúl Isidro Burgos Rural Teachers ‘College – con sede ad Ayotzinapa, nello stato messicano occidentale di Guerrero – sono stati privati ​​della libertà dalla polizia locale e poi presumibilmente consegnati ai Guerreros Unidos gruppo armato, di cui non si saprà più nulla. Il caso Ayotzinapa, come è noto questo tragico susseguirsi di eventi, resta impunito e le famiglie dei 43 studenti ancora non sanno cosa sia successo ai loro cari.

“No Nos Olviden” (Non dimenticatevi di noi). Gli striscioni dicevano “Era lo stato” e “Non dimenticarci”. Foto di Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes. Utilizzata con il consenso dell'autore.

‘Tutte le nuove lotte sono anche quelle vecchie’

Tonatiuh ha riflettuto sul suo lavoro in un'intervista a revistakulte.com:

La gente ya no quiere recordar ni pensar en esos hechos, porque tal vez no le ve ningún caso; por ello este proyecto nos dice que no deberíamos olvidar lo que nos ocurrió, como Atenco, el News Divine, que tal vez fue más local, pero todos los sucesos de ese tipo son importantes cuando no han tenido un cierre, cuando no se ha castigado a los responsables. Debemos seguir luchando porque todas las luchas nuevas, también son las viejas, son la misma.

Le persone non vogliono più ricordare o pensare a questi casi, perché forse non vedono nessun caso. Quindi questo progetto ci dice che non dobbiamo dimenticare quello che ci è successo, come Atenco, la tragedia della discoteca News Divine che era forse più locale, ma tutti questi eventi sono importanti quando non hanno una chiusura, quando i responsabili non sono stati puniti. Dobbiamo continuare a lottare perché tutte le nuove lotte sono anche quelle vecchie, sono le stesse.

Puoi seguire il lavoro di Tonatiuh su Facebook in Pablo A. Tonatiuh Fotografía.

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