Il paese che vuole distruggere tutti gli altri: Russia contro Ucraina

Nessuno guadagna mai dalle guerre. Giorno della Vittoria 2017, Mosca (Russia). Foto di Sovraskin (CC BY 2.0).

Questo articolo di John Foster [en] è stato pubblicato originariamente in The Battleground [en] il 25 febbraio, il giorno successivo all'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Viene riprodotto in Global Voices in virtù di un accordo di condivisione di contenuti.

Nemmeno il tempo di concludere le cerimonie di chiusura delle Olimpiadi Invernali [it, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], che è iniziata l'invasione dell'Ucraina.

Intenzionale o no, l'esercizio di sportswashing [en] di Xi Jinping ha dato a Vladimir Putin il tempo in più di cui aveva bisogno per preparare il suo più grande risultato: la “smilitarizzazione” dell'Ucraina.

È tuttavia troppo presto per dare una risposta alla domanda generale, cioè se questo finale populista avrà luogo a Kiev o all'Aia.

Al termine dei giochi mondiali, Putin annunciò che la Russia avrebbe riconosciuto l'indipendenza delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk, dal nome abbastanza retrò. Il fatto che queste affermazioni fossero il risultato di un processo mosso dal denaro e dal materiale militare russo è forse il segreto di politica internazionale peggio mantenuto al mondo.

La guerra indiretta di Putin nell'est dell'Ucraina era costata al 25 febbraio 2022 circa 14.000 vite. In termini più prosaici, il conflitto è costato all'Ucraina, dal 2014, un 15 % all'anno del suo PIL [en]:

Le spese generali della Russia non sono conosciute ma, probabilmente, hanno richiesto meno denaro anticipato. I costi sono aumentati drammaticamente per tutte le parti in causa. La guerra un'oscenità. Ma è anche odiosamente cara.

La gravità della situazione in Russia si può valutare partendo dalla serie di eventi di gran impatto narrativo messi in scena da Putin nella seconda metà di marzo. Il primo è stato la “riunione” del suo Consiglio di Sicurezza, nella quale il Consiglio ha dovuto dare la propria approvazione al riconoscimento delle regioni separatiste, ma da una distanza un po’ superiore ai 12 metri.  Ci sono state insinuazioni in merito al fatto che mantenere i consiglieri di Putin a una distanza maggiore di un braccio aveva qualcosa a che vedere con la COVID-19, ma c'è stata la sensazione che si trattasse di uno spettacolo autoritario. Quest'impressione è stata rafforzata dal comportamento stranamente timoroso dei membri del Consiglio di Sicurezza. La maggior parte pareva poco entusiasta al momento di dare la propria approvazione al piano e molti si sono confusi.

L'impressione derivata da questo evento è stata che si trattasse di una curiosa sceneggiata, come se non si trattasse di consigliare, ma di rendere evidente di fronte al mondo che, se le cose fossero andate rotoli, le colpe andavano adeguatamente ripartite tra tutti i presenti. Ha fatto seguito un discorso del Leader Supremo che ha messo la ciliegina retorica sul suo annuncio precedente [en]:

Putin ha iniziato con l'argomento che l'Ucraina non esisteva realmente o, meglio, che era una semplice creatura del malvagi cartografi bolscevichi. La colpa è stata di Lenin. Questo è un argomento al quale Putin ha fatto ricorso frequentemente dagli anni '90. Ha continuato suggerendo che lo smembramento dell'Ucraina da parte della Russia sarebbe solo una questione di completamento del processo di decomunizzazione.

Secondo Putin, l'Ucraina è oggi un'espressione di nazionalismo divisivo, basato in parti uguali su russofobia e neonazismo.

Cercare di analizzare quale frazione è quella nazista (o magari qual è quella più nazista) è uno degli argomenti più antichi a difesa del Cremlino tra i tankies [es] [Tankie è un'etichetta peggiorativa usata originariamente da marxisti-leninisti dissidenti per definire i membri del Partito Comunista della Gran Bretagna (CPGB) che seguirono la linea del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS), N.d.T.] e gli ex commentatori di sinistra.

Dalle proteste di Euromaidan del 2014, le accuse secondo le quali il movimento democratico dell'Ucraina è stato usato per coprire i fascisti, sono state una costante tra le loro fila e gli entusiasti di Russia Today [en], il che non vuol dire che queste accuse siano totalmente inventate. Anche se sono una chiara minoranza, gli appartenenti alle camicie brune ucraine [en] hanno trascorso gran parte delle loro libertà post sovietiche minimizzando gli orribili crimini commessi dai collaborazionisti nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale [en]:

Effettivamente, oggigiorno ci sono gruppi di estrema destra in Ucraina e sarebbe più scioccante se non stessero cercando di sovvertire le nuove istituzioni democratiche del paese. In questo senso. l'Ucraina è come il resto dell'Europa orientale. Nonostante ciò, ironicamente è meno reazionaria degli stati membri della NATO e dell'Unione Europea della regione, come l'Ungheria e la Polonia. Anche così, la risposta alla domanda se sia nazista la frazione ucraina o quella russa è ovvia.

L'attuale vigore imperialista della Russia è certamente guidato dall'eredità della Guerra Fredda di Vladimir Putin e dalla sua necessità di distrarre i russi dal COVID e dagli attuali problemi economici. Ma deriva anche da fonti ideologiche estremiste. Putin e la sua cerchia sono fortemente influenzati da teorici di estrema destra come Alexander Dugin [de], principale referente russo del fascismo e dell'imperialismo.

Personalità meno conosciute in Occidente, come lo storico nazionalista e euroasiatico Lev Gumilev [en], figlio della poetessa Anna Akhmatova, sono particolarmente importanti per Putin. La loro combinazione di influenze determina una politica in evoluzione che è rivolta sia verso l'interno che verso l'esterno, risentita di essere imposta, ma desiderosa di dominare [en]:

L'aspetto euroasiatico è uno dei meno compresi. Sono preoccupanti in particolare le distinzioni che i russi di estrema destra sono soliti stabilire tra loro stessi e gli “anglosassoni”. Nell'immaginario populista di Putin, la Russia è un ethnos, non un paese multiculturale. I portavoce del Cremlino si riferiscono a questo aspetto costantemente.

Magari l'Occidente fosse così semplice. Così, l'animosità è diretta verso i probabili oligarchi ebrei dell'Ucraina che, a differenza di quelli russi, si rivolgono al mondo atlantico per mantenere il proprio potere e la propria ricchezza. Le élite ucraine sono responsabili di tutti i peccati del mondo, dal tentativo di estirpare la cultura russa all'incitamento alla violenza di tutti, dai neonazisti ai terroristi islamici. Secondo questa visione del mondo, il loro obiettivo finale è fare in modo che l'Ucraina entri nella NATO per poter indebolire la Russia, sia da un punto di vista militare che economico, per proteggere i propri interessi.

Perché i ricchi di questo paese vorrebbero suicidarsi in questo modo è qualcosa che solo Putin sembra sapere. Per lo meno, per lui funziona, e crea una camera di risonanza tipicamente cospirativa [en]:

Se la vita nel nostro ambiente di post-verità non ci ha insegnato nulla di diverso, concentrarsi su questa verità permette di promuoverla attivamente. Il Cremlino ha dimostrato di essere più che capace di mentire al mondo fino allo stremo. Ma è nella natura della guerra che si moltiplichino le menzogne in questo modo e la disinformazione razzista riflette la politica nazionalista di Putin.

La svolta degli eventi attuali non dovrebbe sorprendere nessuno. Vladimir Putin ha una lunga storia di uso della forza militare in zone nelle quali si intravede la possibilità di un vantaggio per la Russia. Dalla Cecenia alla Georgia, passando per la Siria e la Crimea, l'ex capo del KGB ha ignorato ripetutamente il diritto internazionale cercando di restaurare la consistenza territoriale sovietica.

Ignorare lo stato di diritto è qualcosa di abituale tra i poteri imperiali; basta vedere le giustificazioni degli Stati Uniti per invadere l'Iraq e l'Afganistan. Anche loro si basarono su fantasie e menzogne. Ma anche secondo questi criteri, l'invasione dell'Ucraina è un assalto particolarmente sfacciato allo status quo – in questo caso, all'ordine di sicurezza europeo che esiste, più o meno, dal 1945.

È possibile che la NATO non abbia tenuto fede gli accordi di non espandersi negli antichi territori coloniali della Russia. La questione è che volevano farne parte per proteggersi nel caso in cui Mosca fosse tornata ad uscire dal seminato. Come ora [en]:

È un classico Catch-22, che rende impossibile fare la cosa giusta. Tanto l'Oriente come l'Occidente hanno delle colpe.

Vi piacerebbe condividere un confine con la Russia? Anche nei tempi migliori, la relazione richiede un'alta capacità di gestione e ancora maggiori spese di difesa. Basta chiedere ai finlandesi, ai norvegesi o agli svedesi.

In quanto all'Ucraina, ci sono diverse possibilità di come potrebbe evolvere la situazione. Dall'inizio di marzo, è stato considerato conveniente investire nelle regioni orientali del paese. Questo sarebbe stato più facile da giustificare in termini di difesa dei territori separatisti rispetto all'invasione in corso.

Questo avrebbe potuto fornire più tempo perché si aprissero maggiori fratture nell'edificio già pericolante che è il sistema di sicurezza dell'Atlantico del Nord. Certamente, avrebbe dato luogo a maggiori sanzioni. Ma un'operazione più limitata avrebbe permesso agli Stati Uniti e all'Unione Europea di dedicare più tempo a discutere su quali potessero essere le sanzioni più appropriate e sulla lunghezza del periodo in cui avrebbero dovuto essere applicate.

Vladimir Putin ha scelto di giocarsi il tutto per tutto, pensando che la cosa migliore sarebbe stata strappare il cerotto con un colpo secco [en]:

Nonostante ciò, questo sembra aver creato numerosi problemi, non da ultimo quello che possa far insediare un governo fantoccio al posto di quello eletto di Volodymyr Zelens'kyj. È difficile immaginare una specie di governo delegato russo secondo il modello di quello che ha avuto come presidente Víktor Yanukóvich dal 2010 al 2014.

Il dittatore ceceno Ramzan Kadyrov è un modello migliore, probabilmente importato dalle fila dei leader ribelli dell'Ucraina orientale. È molto più pratico di quello, ad esempio, del presidente siriano Bashar al-Assad che, nel migliore dei casi, è un uomo di facciata per i generali russi che governano la Siria. Un'occupazione a lungo termine dell'Ucraina comporterebbe, inoltre, un importante esborso finanziario.

Anche se si prevede che le entrate della Russia derivanti dal petrolio e dal gas naturale aumenteranno, il costo delle inevitabili sanzioni e le interruzioni di altri scambi commerciali potranno compensarle facilmente. Ironicamente, quanto più a lungo rimarrà alto il prezzo del petrolio, più è probabile che tornino ad iniziare le operazioni estrattive negli Stati Uniti e in altri paesi, minacciando di far diminuire i prezzi e di pregiudicare Mosca.

Quanto più a lungo le truppe russe rimarranno in Ucraina e quanto più forte sarà la loro presenza, maggiore sarà la probabilità che si formi un'insurrezione locale che le sfidi [en]:

Le esperienze della Russia con la guerra di guerriglia sono andate fino ad ora dal fallimento in Afganistan fino a una vittoria estremamente costosa in Cecenia. Entrambe le guerre si sono svolte in luoghi dove gli statunitensi e gli europei si preoccupano poco per le popolazioni locali o temono che siano formate da jihadisti senza speranza, e che si possano perfino eliminare. Gli ucraini, invece, sono bianchi per il lessico occidentale. Sono come noi. La prospettiva di ingaggiare con loro una guerra di guerriglia a lungo termine peggiorerà, se possibile, ancora di più la cattiva immagine della Russia.

Immaginate i crimini contro i diritti umani e le atrocità che saranno commesse contro gli ucraini. I precedenti russi nell'est dell'Ucraina sono già penosi. Se considerate la violenza estrema che i russi impiegarono per abbattere la resistenza jihadista in città come Groznyj e, più recentemente, in città siriane come Aleppo, potete farvene un'idea [en]:

Qualunque sia il risultato, è difficile immaginare che la Russia torni nella comunità delle nazioni responsabili, usando le banche di Londra ed esportando gas in Germania. Ciò a cui stiamo assistendo è una trasformazione profonda del posto che Mosca occupa nel mondo.

Come nel caso del COVID-19, non esiste già più uno status quo “normale” al quale si possa tornare. La situazione è fluida e cambia rapidamente. È difficile mantenersi al corrente e si sospetta che le analisi attuali avranno una validità molto breve.

Ciò che è chiaro è che stiamo vedendo compiersi un'orribile tragedia. Gli eventi di oggi sono un disastro e sembra che se ne verificheranno di peggiori.


Per maggiori informazioni su questo tema, consultate la nostra copertura speciale la Russia invade l'Ucraina.

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