Il santuario per capodogli della Dominica potrà aiutare a combattere il cambiamento climatico

Capodoglio immagine di Canva Pro.

Rigogliosa e verdeggiante, conosciuta per le foreste pluviali e i fiumi, le sorgenti di zolfo e le cascate, la Dominica è denominata “l'isola della natura [en, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione]” . La possibilità di fare esperienze a contatto con la natura e la fauna la rende una delle regioni più idilliache fra le destinazioni dell'eco turismo— e adesso, è anche lodata per aver creato il primo santuario delle balene capodoglio [it] del mondo.

La #Dominica la piccola isola dei #Caraibi sta creando la prima area #marina protetta per uno degli #animali più grandi del mondo: il #capodoglio in via di estinzione.

Secondo un articolo dell'Associated Press, la designazione di quasi 800 chilometri quadrati di oceano sul lato occidentale dell'isola dove attualmente la specie in via di estinzione nutre e allatta i suoi piccoli, rappresenta una mossa significativa. Non solo può contribuire a migliorare le possibilità di riproduzione e sopravvivenza, ma aiuterà anche a combattere gli effetti del cambiamento climatico.

Questo perché i capodogli, che possono raggiungere i 15 metri di lunghezza, defecano vicino la superfice – una volta che si immergono alle profondità di 3.000 metri tutte le funzioni non vitali vengono sospese- e il plancton trae numerosi benefici dalle loro feci ricche di nutrienti, aumentando di conseguenza le loro popolazioni. Queste fioriture di plancton poiché assorbono l'anidride carbonica nell'atmosfera diventano i soldati vitali nella lotta al cambiamento climatico. Il ruolo della Dominica non può essere quindi sottovalutato si ritiene infatti che i capodogli che vivono nelle acque dell'isola defechino di più delle loro controparti in altri luoghi. Più escrementi equivalgono a più plancton, che si traduce nella cattura di più CO2, un gas serra.

Il primo ministro della Dominica, Roosevelt Skerrit, che presiederà anche la Comunità dei Caraibi (CARICOM) fino alla fine del 2023, è stato molto esplicito sugli effetti negativi della crisi climatica nei Piccoli stati insulari in via di sviluppo (SIDS). Nel 2018, il suo paese è stato devastato dall’ uragano Maria [it], una tempesta di categoria 5. Skerrit insieme ad altri leader regionali [it], nelle ultime conferenze COP hanno reso chiaro che la creazione del fondo per le perdite e i danni [it]è indispensabile[it]. Le nazioni insulari come i Caraibi che contribuiscono a meno[it] emissioni globali di gas serra, risentono per prime degli effetti negativi della crisi climatica poiché sono particolarmente vulnerabili alle tempeste e all'innalzamento del livello del mare e non hanno economie che possono pagare le ingenti perdite subite dai loro paesi.

Attualmente il santuario delle balene capodoglio della Dominica sta facendo la sua parte per aiutare a contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico. Si stima che meno di 500 capodogli vivano nelle acque della Dominica, la loro protezione diviene quindi fondamentale con i giovani esemplari maschi che prima o poi lasciano il branco e le femmine che solitamente generano un solo piccolo ogni cinque o sette anni.

La nuova area protetta che permetterà una pesca artigianale sostenibile e delineerà una rotta marittima internazionale, aiuterà ad aumentare la popolazione delle balene capodoglio diminuendo il numero dei feriti o degli esemplari uccisi dalle navi o rimasti impigliati nelle reti da pesca. Il governo prevede di monitorare l'area per assicurare che le regole siano rispettate e siano applicate le norme turistiche legate all'osservazione delle balene per quanto i visitatori in numero limitato potranno ancora nuotare con esse e osservarle dalle barche.

L'annuncio fatto il 13 novembre ha velocemente ottenuto l'attenzione internazionale, sia dell'opinione pubblica che dei social media.

Il gruppo di Facebook Oceano Azzorre sperava che le autorità domenicane non avrebbero lasciato “chiunque a nuotare in quanto ciò potrebbe disturbare gli animali” e si chiedeva se le Azzorre potessero seguire le orme dei Caraibi e creare un proprio santuario di balene.

L'utente di Facebook Isabella Askari ha scritto che il suo “cuore è colmo gioia” nel vedere “un paese che difende la vita marina”:

[Dominica has] such strict regulations regarding eco tourism. The local scientists and captains know many of these whales by name and can even tell you details of their personalities. They are part of the community and it shows. Dominica sets an example for the world and I hope others begin to learn.

[La Dominica ha] norme così severe in materia di ecoturismo. Scienziati e capitani locali conoscono molte di queste balene per nome e possono persino raccontarti i dettagli delle loro personalità. Sono parte della loro comunità e si vede. La Dominica costituisce un esempio per il mondo e spero che gli altri inizino ad imparare.

Kelly Cromie ha aggiunto “sono felice di sapere che questi giganti gentili sono finalmente protetti!”

Ian Lambie, ambientalista di Trinidad, ha condiviso la buona notizia e alcuni fatti interessanti sui capodogli affermando che “la Dominica ha i gruppi di capodogli più sociali abituati alla presenza umana che offrono interazioni eccezionali” e ha anche aggiunto “congratulazioni al governo della dominica per questa iniziativa.”

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.