Il 15 luglio scorso, come riporta [it, come gli altri link] il blog Come un uomo sulla terra, 205 eritrei detenuti per 16 giorni (a seguito di una rivolta) nel carcere di Braq, nel sud della Libia, sono stati liberati. Lo stesso giorno sono stati rilasciati tutti i cittadini eritrei rinchiusi nei vari centri di detenzione libici, dove erano stati soggetti a maltrattamenti, senza essere costretti al rimpatrio, anche se al momento sono purtroppo privi di una precisa destinazione. Il positivo risultato è frutto anche della massiccia campagna condotta da diversi gruppi per i diritti umani. Fortress Europe ricorda che, dopo la firma degli accordi economici italo-libici del 2009, il governo italiano ha potuto celebrare un “successo storico” nella sua “guerra contro l'immigrazione illegale” chiudendo le rotte dei migranti dalla Libia: secondo Fortress Europe, questo risultato è stato ottenuto anteponendo i vantaggi economici ed elettorali ai diritti umani e alla vita stessa dei migranti, come nel caso dei richiedenti asilo eritrei detenuti nelle carceri libiche.