Perchè molti abitanti di Hong Kong rendono omaggio alla regina Elisabetta?

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Il 10 e l'11 settembre migliaia di abitanti di Hong Kong si sono radunati fuori all'ufficio del Consolato generale britannico per rendere omaggio alla defunta regina Elisabetta II, deceduta lo scorso 8 settembre 2022.

Hong Kong è stata sotto il dominio coloniale britannico per più di 150 anni, dal 1841 dopo la Prima guerra dell'oppio [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] tra Gran Bretagna e la dinastia Qing, fino al 1 luglio 1997, quando la sovranità della città è stata consegnata alla Repubblica Popolare Cinese.

La notizia del decesso della regina, ormai 96enne, ha scatenato forti reazioni emotive sui social media di Hong Kong durante il fine settimana. Il 12 settembre è un giorno festivo in cui si celebra la Festa di metà autunno cinese. Quest'anno, invece, migliaia di cittadini di Hong Kong si sono riversati in strada per offrire fiori e inviare messaggi di condoglianze al di fuori del Consolato generale britannico.

Xinqui Su, corrispondente ad Hong Kong per Agence France-press, ha postato un video della lunga fila su Twitter:

Centinaia di persone, forse più di 1.000, sono in coda fuori dal consolato britannico di Hong Kong in attesa di dedicare dei fiori alla defunta Regina Elisabetta II, in un caldo soffocante. Il consolato ha stimato un tempo di attesa di 2-3 ore.

Verso sera, il Consolato britannico era circondato da un mare di fiori:

Persone in lutto continuano a rendere omaggio al Consolato britannico di Hong Kong anche dopo il tramonto, dopo che la folla ha fatto ore di coda per apporre una firma su un libro di condoglianze per la defunta regina Elisabetta.

La regina Elisabetta II e l'eredità coloniale di Hong Kong

Alcuni sostenitori vicini a Pechino erano sconvolti per le lodi dei cittadini di Hong Kong alla defunta regina britannica, e li hanno accusati di fare “whitewashing” e oscurare la natura repressiva della storia coloniale della città.

Diversi opinionisti filo-cinesi, come @qiaocollective, hanno quindi sottolineato la violenta repressione della polizia durante le rivolte del 1967 per ricordare alla popolazione il lato oscuro della storia coloniale della città:

Nel 1967, la polizia coloniale britannica di Hong Kong represse brutalmente le proteste cinesi, guidate da gruppi di sinistra legati al PCC. Almeno 22 persone furono uccise dalla polizia.

Due anni dopo, la regina Elisabetta concesse alle forze di polizia il titolo di “Royal” per la loro condotta.

Nel 1967, sullo sfondo della Rivoluzione culturale nella Cina continentale, organizzazioni e gruppi affiliati al Partito comunista cinese hanno tentato di “liberare” Hong Kong mobilitando proteste su larga scala contro i governi coloniali britannici della città.

La polizia ha risposto con violenti repressioni, e alla fine le proteste si sono trasformate in attentati dinamitardi in strada. Tra le 51 vittime, almeno 22 sono state uccise dalla polizia e 15 civili, tra cui due bambini, sono morti in attacchi dinamitardi. Nove agenti di polizia sono morti durante le rivolte.

Il governo coloniale ha anche implementato delle leggi repressive per sopprimere le rivolte. Tra queste figurava la Legge sulla sedizione, utilizzata per chiudere le testate e punire chi insultava la Regina e il governo coloniale.

In effetti, dopo le rivolte del 1967, il governo coloniale non è più ricorso alla Legge sulla sedizione per reprimere le critiche al governo ed è finita nel dimenticatoio. Ironia della sorte, all'indomani delle proteste contro l'estradizione dalla Cina del 2019, la reliquia coloniale è stata riesumata per punire il dissenso a Hong Kong, come esemplificato dalle accuse di sedizione rivolte ai membri dello staff di Stand News nel 2021. Il caso più recente è la condanna di cinque persone a 19 mesi di reclusione per una serie di libri per bambini:

ULTIM'ORA: 5 logopedisti di Hong Kong incarcerati per 19 mesi ciascuno per sedizione su libri per bambini

Mentre la violenta repressione dei manifestanti negli anni '60 rappresenta il lato oscuro dell'eredità coloniale britannica, essa ha trovato il suo successore nell'attuale Hong Kong.

Ad ogni modo, la storia coloniale britannica va oltre il suo sistema politico repressivo. Dopo le rivolte del 1967, il governo britannico introdusse nella città una serie di riforme sociali. Infatti, la prima visita a Hong Kong della regina Elisabetta nel 1975 è diventata il simbolo della trasformazione del regime coloniale da repressivo a benevolo. L'itinerario della defunta regina in questa visita è stato accuratamente progettato per entrare in contatto con le aree popolari di campagna e rinnovare l'immagine del governo coloniale.

Una delle sue tappe è stata Oi Man Estate (愛民邨), un complesso residenziale pubblico completato nel 1975. In cinese, il nome del complesso significa “Amore per il popolo”:

La regina Elisabetta II incontra i residenti di Oi Man Estate, un complesso residenziale pubblico di Hong Kong. (1975)

Molti abitanti di Hong Kong ricordano ancora la regina per il suo sostegno alle organizzazioni popolari durante la sua prima visita. Il tour di Sua Maestà nel mercato coperto nel 1975 è stato ampiamente diffuso durante il fine settimana in risposta alla sua morte:

La prima visita della Regina a Hong Kong nel maggio 1975. Gli anni passano e la gente continua a parlarne.
Che riposi in pace.

Poiché la maggior parte dei manifestanti nelle rivolte del 1967 erano giovani, il governo coloniale introdusse una nuova politica sociale per prevenire la delinquenza fornendo ai poveri maggiori opportunità di mobilità sociale. Oltre a rafforzare il settore dei servizi sociali, il governo introdusse l'istruzione gratuita e obbligatoria per sei anni nel 1971 e l'ha estesa ulteriormente a nove anni nel 1978.

La politica sociale ristabilì la pace in città. Nel 1975, la regina era sicura di incontrare i giovani impavidi:

La Regina e il Principe Filippo hanno fatto visita all'Università di Hong Kong nel 1975 in qualità di nostri patroni. La loro eredità farà sempre parte della nostra storia istituzionale e sarà conservata nei nostri archivi universitari.

Come ha sottolineato l'ex avvocato-attivista di Hong Kong @kevinkfyam, l'immagine autoritaria di “Sua Maestà” è stata trasformata in quella di “Old Lady Boss”, un titolo che la popolazione locale attribuisce alla regina. Questo titolo riflette la sua reputazione in città di monarca gentile e premurosa:

La regina Elisabetta II ha ridefinito il ruolo di un monarca costituzionale per il mondo moderno e postmoderno. Per gli abitanti di #HongKong ha rappresentato un'epoca più umile e libera per la città, conosciuta affettuosamente come “事頭婆” (in inglese traducibile come “Old Lady Boss”). RIP.

Molte persone nate nel corso della decennale riforma sociale degli anni Settanta credevano fermamente che il successo economico di Hong Kong potesse essere attribuito al sovrano coloniale. Tra questi c'è Herbert Chow, un noto uomo d'affari che ha recentemente lasciato la città per il Regno Unito:

Come testimone della monarchia britannica dal 1964 e della leadership cinese dal 1997, non posso non pensare a dove sarebbe oggi Hong Kong nell'arena globale se la Gran Bretagna non avesse gestito Hong Kong per i 150 anni precedenti al 1997!

Che la regina di tutti i veri cittadini di Hong Kong riposi in pace💛

La nostalgia dell'epoca coloniale britannica

In molti hanno notato un sentimento nostalgico nel pianto dei cittadini verso la regina e hanno interpretato questo gesto come un atto di protesta contro la soppressione della società civile a Hong Kong. Il giornalista indipendente Timothy McLaughin ha osservato:

La trasmissione NowTV di ieri sera a Hong Kong ha messo in pausa e ha zoomato su questo biglietto lasciato fuori dal consolato britannico. Un tocco di protesta mentre si piange la Regina.

Il vignettista di Hong Kong @hkguy1988 ha spiegato il sentimento in termini più concreti:

Chi ha dato amore, ha amore ricambiato.
Si prenda cura di lei, regina Elisabetta.

Il vignettista politico @badiucao ha interpretato in un disegno il significato del lutto collettivo:

I fiori per la Regina a Hong Kong non sono solo un lutto. È anche una protesta silenziosa contro la riunificazione e l'oppressione della Cina.

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