Migliaia di persone in Indonesia e in Malesia si sono riunite nel weekend per mostrare il loro supporto alla Palestina, mentre è in corso la guerra su Gaza [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] da parte del governo d'Israele, iniziata a seguito dell'attacco a sorpresa del Movimento Islamico di Resistenza (Hamas) sulle comunità istraeliane il 7 ottobre, che ha ucciso oltre 1.400 civili. Israele ha assediato la striscia di Gaza impedendo l'arrivo di cibo, medicine, acqua ed elettricità agli oltre 2.3 milioni di residenti del territorio, portando a quella che il United Nations News ha definito una “catastrofe umanitaria dalla portata senza precedenti”. Le forze militari israeliane stanno portando avanti innumerevoli attacchi su Gaza, portando a oltre 2.750 morti fino a ora.
In Indonesia si sono riuniti in migliaia a Surakarta, Giacarta e per tutto l'arcipelago, al grido di “Palestina Libera” e sventolando bandiere palestinesi. Allo stesso modo, circa 15.000 persone si sono riunite a Kuala Lumpur, capitale della Malesia, durante il weekend nella Moschea Nazionale. I raduni hanno trovato supporto anche in tutto lo spettro politico malesiano, e diversi politici, incluso l'ex Primo Ministro Muhyiddin Yassin, hanno partecipato alla protesta. “Non importa a quale partito apparteniamo, siamo uniti [in supporto alla Palestina]”, ha detto Yassin.
Anche Kelvin Yii, capo dei giovani del Partito d'Azione Democratica della Malesia, che fa parte del governo di unità nazionale malesiano, ha espresso la sua solidarietà verso la causa palestinese. “Sono cinese. Sono cristiano. Oggi sono al fianco della Palestina, perché questa è una causa umanitaria. Sono stati trattati con brutalità dalle milizie israeliane“.
Gli Imam di entrambi i paesi hanno organizzato costanti veglie di preghiera nelle moschee, pregando per la fine delle violenze.
Il Presidente indonesiano Joko Widodo (Jokowi) ha condannato gli attacchi su Gaza e ha lanciato un appello al governo israeliano per terminare lo spargimento di sangue e l'occupazione in Palestina. Ha detto in un comunicato [id]:
Indonesia menyerukan agar perang dan kekerasan segera dihentikan untuk menghindari jatuhnya korban jiwa lebih lanjut dan kerusakan harta benda karena eskalasi konflik dapat menimbulkan dampak kemanusiaan yang lebih besar. Akar penyebab konflik yaitu pendudukan tanah Palestina oleh Israel harus segera diselesaikan sesuai dengan parameter yang telah disepakati PBB.
L'Indonesia richiede lo stop immediato della guerra e delle violenze per evitare ulteriori perdite umane e distruzioni del territorio, dal momento che l'intensificarsi del conflitto può causare un impatto umanitario ancora più grande. L'origine del conflitto, ovvero l'occupazione della terra palestinese da parte di Israele, deve essere risolta immediatamente in conformità ai parametri stabiliti dalle Nazioni Unite.
Centinaia di leader religiosi e sostenitori musulmani si sono riuniti fuori l'ambasciata statunitense a Giacarta, condannando il fermo supporto del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden nei confronti di Israele durante gli attacchi, e chiamando Biden e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu “i veri terroristi”.
Le nazioni prevalentemente musulmane del sudest asiatico, incluse l'Indonesia e la Malesia, hanno sempre storicamente supportato la Palestina. L'Indonesia, in particolare, ha un ottimo rapporto con la Palestina e, storicamente, un rapporto teso con Israele. L'Indonesia si è rifiutata di riconoscere Israele finché non si giunga a un accordo pacifico tra gli israeliani e i palestinesi, non avendo quindi un rapporto diplomatico col paese. La Palestina è stata una delle prime nazioni a supportare l'indipendenza dell'Indonesia nel 1945 e ha un'ambasciata a Giacarta da quasi 30 anni.
Questa mancanza di rapporto pone un piccolo problema per l'Indonesia nell'evacuare i suoi cittadini da Israele e da Gaza. Stando ai report, al momento ci sono 45 indonesiani nei territori palestinesi, di cui 10 sono nella striscia di Gaza. Ci sono, inoltre, 230 indonesiani in altri posti in giro per Israele per motivi di turismo religioso. Il Ministro degli Affari Esteri dell'Indonesia ha dichiarato di starsi organizzando con le ambasciate di Filippine, Amman, Beirut e Cairo per evacuare i cittadini “appena è sicuro”.
Le proteste in Indonesia e Malesia fanno parte di centinaia di altri raduni che hanno avuto luogo nel mondo la scorsa settimana — da Washington DC a Cape Town, dalla regione del Kashmir in India al Pakistan, Afghanistan ed Egitto centinaia di migliaia di persone si sono riunite in supporto alla Palestina.