Le riviste anti-comuniste di Hong Kong smettono di pubblicare dopo 40 anni

Ultime edizioni di Cheng Ming e The Trend. Immagine fornita da HKFP.

Questo articolo è stato scritto da Kris Cheng [en, come i link seguenti salvo diversa indicazione] originariamente pubblicato da Hong Kong Free Press il 3 ottobre 2017. La versione seguente viene ripubblicata da Global Voices grazie a un accordo per la condivisione dei contenuti.

La rivista anti-comunista Cheng Ming con sede a Hong Kong ha annunciato che cesserà l'attività dopo 40 anni. Contemporaneamente, scomparirà dagli scaffali anche la rivista gemella The Trend. Benché la decisione sia dovuta alla recente morte del fondatore di entrambe le testate, molti hanno commentato che la scomparsa di due riviste, che negli ultimi anni avevano manifestato opinioni critiche nei confronti del Partito Comunista, segna la fine della libertà di stampa a Hong Kong.

La rivista mensile Cheng Ming era stata inaugurata il 1° novembre 1977, mentre The Trend aveva iniziato le sue pubblicazioni lo scorso anno. Le due riviste hanno pubblicato un'ultima edizione congiunta il 1° ottobre in cui il personale di entrambe le riviste si è congedato dai lettori.

Sebbene non sia stata fornita una chiara motivazione per la chiusura, nella lettera di addio si ringraziavano i lettori per il loro sostegno negli ultimi 40 anni:

Over the past 40 years, the two magazines provided a freedom of speech platform to call for democracy, human rights, freedom, and to criticise dictatorship and corruption – we have witnessed history together…The two magazines are fortunate to bear the dream and mission of a generation, leaving behind our footsteps, to make humble contributions with our very limited resources and capability.

Negli ultimi 40 anni, le due riviste hanno fornito una piattaforma che sosteneva la libertà di espressione, la democrazia, i diritti umani, la libertà e che criticava la dittatura e la corruzione. Abbiamo vissuto la storia insieme…Le due riviste hanno avuto la fortuna di incarnare il sogno e la missione di una generazione e ci hanno indicato la via per continuare a dare degli umili contributi, nonostante le nostre risorse e capacità veramente limitate.

Il fondatore ed editore delle due riviste, Wen Hui, era nato a Guangzhou in Cina nel 1921 e si era trasferito ad Hong Kong negli anni '40. Proprio ad Hong era entrato a far parte delle agenzie di stampa clandestine del Partito Comunista Cinese prima che fosse trasferito al giornale Wen Wei Po. Fu espulso dal Partito dopo la Rivoluzione Culturale.

Le due riviste erano state criticate dal partito e additate come “controrivoluzionarie” dopo la pubblicazione di un articolo di Wen del 1982, in cui criticava il leader cinese Deng Xiaoping. Wen lasciò Hong Kong per trasferirsi negli Stati Uniti nel 1997.

Gao Yu, una giornalista veterano della Cina continentale ha fornito un resoconto completo [zh] su come Wen sia di fatto diventato un autore dissidente su Twitter:

【告别温晖先生!告别《争鸣》】文革結束第二年,香港與中共有千絲萬縷聯系的老報人在統戰部、僑辦、港辦默許之下成立了一批雜志社,為中國擺脫毛思想的禁锢鼓與呼。1979年3月30日,鄧小平在理論工作務虛會上提出了《四項基本原則》,遭到香港這批左傾雜志的公開批評,高壓之下,有的被迫做了公開檢討,唯有溫晖先生宣布要與《四項基本原則》鬥爭到底,他主辦的《爭鳴》雜志從此就被打成反動雜志。80年代我在中新社,親眼目睹整部宣傳機器對《爭鳴》的打壓,但是《爭鳴》越戰越勇創下月銷8萬本的戰績。銅鑼灣事件,使得香港出版業遭到重創,藍金黄之下的香港傳媒已無自由的空間,世界新聞中心名實俱亡。選擇十九大前的十月一日出版《爭鳴》《動向》最後一期合刊,發表“難說再見”的停刊詞,是因為96歲高齡的溫晖先生辭世。向一生铮铮鐵骨的老前輩致敬!他58歲時講的“與四項基本原則鬥爭到底”,會播之萬古。

[Addio a Wen Hui. Addio a Cheng Ming] Due anni dopo la fine della Rivoluzione Culturale, un gruppo di ex editori, che avevano molti legami con il Partito Comunista Cinese, fondarono numerosi giornali con l'approvazione del Dipartimento del Fronte Unito per il Lavoro, l'Ufficio degli Esteri Cinese d'Oltremare e l'Ufficio degli Affari di Hong Kong a Macao. Ebbero un ruolo importante nelle liberare le menti del popolo dalle influenze maioste.

Il 30 marzo 1979, Deng Xiaoping propose tuttavia l'idea dei “Quattro principi cardinali” [tali principi erano: seguire la via socialista, appoggiare e sostenere la dittatura del proletariato; leadership del Partito comunista e del pensiero marxista leninista di Mao Zedong] durante l'incontro del gruppo di lavoro teorico del Partito. I gruppi di riviste reagirono con un atteggiamento critico. Sottoposti ad enormi pressioni politiche, molti editori si videro costretti a rivedere apertamente la loro posizione. Wen Hui rimase invece l'unico a battersi con forza contro i “Quattro principi cardinali“. Di conseguenza, la sua rivista Cheng Ming fu etichettata come pubblicazione contro-rivoluzionaria. Allora lavoravo per China News e ho avuto modo di vedere come la macchina della propaganda ha progressivamente annientato Wen Hui. Tuttavia, Cheng Ming era una rivista apprezzata e Hui riusciva a vendere 80.000 copie per ogni edizione.

La scomparsa del libraio di Hong Kong [it] [nel 2015] è stato un duro colpo per il settore dell'editoria. Inoltre, a seguito delle operazioni BGY (Blue Gold Yellow) [secondo Guo Wengui, un miliardario cinese che asserisce di aver lavorato per la rete di spionaggio cinese, queste operazioni servono a tenere sotto controllo settori commerciali e politici delle comunità cinesi oltremare], ad Hong Kong la libertà di stampa non esiste più e la città non è più sede di un centro stampa internazionale. Il momento scelto per l'ultima pubblicazione di Cheng Ming e The Trend, poco prima del 19esimo Congresso nazionale del CCP del 1° ottobre […] è dovuto alla morte del novantaseienne Wen Hui. Dovremmo porgere il nostro saluto a questo uomo anziano che è rimasto fedele ai suoi principi tutta la vita. La sua strenua lotta contro i Quattro principi cardinali, durata fino alla sua morte, rimarrà nella storia.

Citando fonti anonime, l'Oriental Daily ha riferito [zh] che la chiusura delle riviste è principalmente dovuta alla scomparsa di Wen, morto di recente a New York all'età i 96 anni e all'apparente desiderio della sua famiglia di non continuare a pubblicarle, anche perché in passivo.

Tuttavia, molti come Gao Yu, ritengono che la chiusura simbolizzi la fine della libertà di stampa a Hong Kong. Ad esempio, @Moli, una scrittrice cinese che ha collaborato con numerose riviste di Hong Kong che criticano il Partito Comunista Cinese ha commentato su Twitter [zh]:

Le tre riviste con cui ho collaborato a lungo, Open Magazine [che ha cessato l'attività nel dicembre 2014] , The Trend e Cheng Ming, sono tutte chiuse. Voglio scrivere qualcosa, ma sono senza parole. In un'epoca come questa, che potrei dire?

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