Cinque canzoni per celebrare la Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni

Schermata del video musicale di Kaê Guajajara “Minha Força” (Ft. Canário Negro & Nelson D)

Da una risoluzione delle Nazioni Unite del 1994, il 9 agosto è stato dedicato ai Popoli Indigeni, definiti  [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] come gruppi etnici e culturali distinti i cui membri discendono dai primi abitanti conosciuti di un luogo geografico che successivamente è stato colonizzato da un gruppo ora dominante.

Nelle Americhe, i popoli indigeni sono stati minacciati sin dai tempi della colonizzazione europea, nel XV secolo. La loro popolazione è stata decimata a causa di malattie sconosciute, lavori forzati, spostamenti per l’estrazione di risorse, e altre forme di violenza. Oggi, il loro stile di vita, le loro lingue, la loro cultura e le loro vite sono ancora a rischio a causa del colonialismo e della violenza dei coloni, del cambiamento climatico, della discriminazione razziale ed economica, e dell’assimilazione culturale. Molte donne indigene subiscono violenza di genere. Nel contesto della crisi ambientale globale, i popoli indigeni sono tra i principali custodi di flora e fauna. I popoli indigeni costituiscono circa il 5% della popolazione mondiale, ma proteggono l’80% della biodiversità globale, una componente fondamentale per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

La musica è potente un mezzo di espressione artistica, di identità, di emozione e di cambiamento sociale. Ecco cinque canzoni di donne indigene e di persone non binarie provenienti da quelle che oggi sono chiamate Americhe, un nome che prende il nome dal mercante e navigatore italiano Amerigo Vespucci. Per le popolazioni presenti sul continente da decine di migliaia di anni, questa regione geografica è nota come Turtle Island o Abya Yala (Isola delle Tartarughe).

Orgullosa soy Raíz, di María Reyna

María Reyna è una cantante originaria del Mixe, della regione di Oaxaca, in Messico. Insieme al maestro d’orchestra, compositore e pianista Joaquín Garzón Rivera, ha lanciato “Orgullosa soy raíz” nel 2019. Lei fonde la musica lirica con il jazz e il bolero,  cantando in diverse lingue indigene e in spagnolo.

In un contesto di forte discriminazione e razzismo verso i popoli indigeni in Messico, Reyna canta il suo orgoglio di essere una donna indigena in “Orgullosa soy raíz,”, che può essere liberamente tradotto con “Orgogliosa delle mie radici” oppure “Orgogliosa di essere la radice” [es]:

Que honor ser Raíz//de culturas ancestrales//ricas y ceremoniales//que desborda este país

Che onore essere la Radice// di ancestrali culture// che sono ricche e cerimoniali// che abbondano in questo Paese

Nada, di Lido Pimienta (in collaborazione con Li Saumet)

Lido Pimienta, di Barranquilla, in Colombia, e ora residente a Toronto, in Canada, sta riscuotendo successo nelle Americhe. Identificandosi come afrocolombiana e Wayuu, le sue canzoni parlano di femminismo, amore e gioia. Il suo album “Miss Colombia” è stato tra i candidati al premio  per il miglior album Latin Rock o Alternative nel 2020. “Nella sua musica, possiamo riconoscere elementi di cumbia e bullerengue, che sono ritmi tipici della Colombia,  ed elementi di musica elettronica, in alcuni casi di synthpop e hyper-pop o avant-pop”, scrive la rivista culturale Doble Rodada.

In “Nada” (Nulla), in collaborazione con il cantante Li Saumet del gruppo Bomba Esteréo, Lido Pimienta canta la sofferenza delle donne. Pimienta dice della canzone: “[Le donne] portano il nostro dolore, come una memoria, come una malattia, come un pugno, come una ferita. ….Fa male essere uno di noi, Fa male quando sei parte dell’acqua, del sole e della montagna, fa male quando non sei la corrente principale, devi sopravvivere, non vivere” [es]:

Todo lo que yo sentí, todo lo que yo viví
Por todo lo que presentí, ya no me queda nada
Por todo lo que yo miré y todo lo que ya soñé
Por todo lo que te esperé, ya no me queda nada

Per tutto quello che ho provato, per tutto quello che ho vissuto

Per tutto quello che ho provato, per tutto quello che ho visto, non  mi è rimasto nulla

Per tutto quello che ho visto e per tutto quello che ho sognato

Per tutto quello che ti ho aspettato, non mi è rimasto nulla

 

Ton vieux nom, Elisapie Isaac

Elisapie Isaac è una cantautrice, documentarista e attivista Inuk, dell’attuale Québec, Canada. Canta la forza e la resilienza delle comunità Inuit del nord. Dice [fr]:

C’est vrai qu’on a vécu des choses extrêmement difficiles, mais les gens pensent toujours que les autochtones sont des victimes, mais allez les voir en 2018. Vous verrez la fierté d’un peuple qui travaille tellement fort. Le territoire, la langue, les enjeux sont encore bien là, mais les tambours reviennent. Les jeunes des premières nations réapprennent à les utiliser de façon cérémoniale. Ça va être fort comme guérison. On a de plus en plus l’impression qu’on nous entend et je sentais qu’il fallait que je parle aux gens de chez moi dans une langue qu’ils connaissent. Il fallait que je fasse encore de la musique.

“ È vero che abbiamo vissuto periodi estremam ente difficili, ma la gente pensa ancora  che i Nativi siano le vittime, ma vediamoli nel 2018. Tu vedrai l’orgoglio di un popolo che lavora duramente. La terra, la lingua, i problemi sono ancora presenti, ma i tamburi stanno tornando. I giovani delle Prime Nazioni stanno imparando ad usarli  in modo cerimoniale ancora. Sarà una forte guarigione. Sentiamo di essere ascoltati e ho sentito il bisogno di parlare alle persone a casa in una  lingua che conoscono. Avevo bisogno di fare ancora musica.

In “Ton vieux nom” ( Il tuo vecchio nome), i versi sono poetici e nostalgici [fr]:

Dis-moi comment tu plantais la neige//Comment nous sommes faits de pierre//Je veux t'écrire une chanson//Pour te rappeler ton nom//Ton vieux nom

Raccontami di come piantavi la neve, di come  siamo fatti di pietra, voglio scriverti una canzone, io ricordo il tuo nome, il tuo vecchio nome.

Minha Força, di Kaê Guajajara (feat. Canário Negro & Nelson D)

Kaê è una nativa del Guajajara, cresciuta a Rio de Janeiro, nella difficile favela della Maré ed è diventata una delle cantanti e attiviste emergenti del Brasile. Loro si identificano come non binari e raccontano dell’esperienza dei popoli indigeni che vivono in città fondendo elementi dell’hip-pop, rap, funk brasiliano (come in “ Essa rua è Minha”, e strumenti tradizionali e elementi della lingua madre Ze’egete.

Nella canzone “Minha Força (La Mia Forza)”, cantano insieme a Canário Negro sulla forza interiore di fronte alla diversità. Il video ritrae la solidarietà tra donne nere e indigene [es]:

Ah, se eu soubesse//Sempre da força carrego//Fico tipo um cavalo//Sem entender a força

Ah, se solo sapessi// la forza che mi porto dietro//sono come un cavallo // senza capire la forza

Remember me, di Fawn Wood

Fawn Wood, di origine Cree e Salish, è una cantautrice emergente attiva anche su TikTok e che partecipa ai PowWows, incontri sociali e culturali delle popolazioni indigene nel Nord America.

Nel maggio 2022 ha vinto il premio JUNO nella categoria Traditional Indigenous Artist o Group of the Year  per il suo album kakike. È prevista la pubblicazione di un altro album nel corso del presente anno. In merito al suo premio, dice:

I think it’s a blessing and it was something that was a long time coming. At one time it was illegal to sing our music. But this is the music that has been on this land forever.

Credo che sia una benedizione e che fosse qualcosa che si aspettava da un po’. Un tempo era illegale cantare la nostra musica. Ma questa musica è su questa terra da sempre.

Remember me “(Ricordami) è una delle sue canzoni più famose e ha fatto il giro del TikTok indigeno per ricordare le donne che hanno sofferto la violenza di genere. La canzone è una lettera d’amore per quelle persone che sono morte.

Remember me (remember me)//When the sun comes up in the morning sky//There I will be (there I will be)//Soaring with the eagle so high//Feelin’ free

Ricordati di me quando il sole sorgerà nel cielo del mattino// Sarò lì (sarò lì)// in volo come un’aquila così alto// sentendomi libero

È pieno di canzoni di donne indigene da scoprire-la cantante guatemalteca di discendenza Maya Sara Curruchich aggiorna continuamente la playlist su Spotify con cantanti indigene di tutto il mondo.

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