Tra il 20 aprile ed il 22 maggio 2020, Global Voices Africa sub-Sahariana unitamente a Rising Voices [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] ospitato uno scambio di cinguettii Twitter come parte del progetto: “The identity matrix: Platform regulation of online threats to expression in Africa” (la matrice identitaria: regolamentazione della piattaforma in merito alle minacce online di espressione in Africa).
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Il progetto è sovvenzonato dal Africa Digital Rights Fund of The Collaboration on International ICT Policy for East and Southern Africa (CIPESA).
Per cinque settimane, cinque attivisti linguistici di quattro Paesi africani hanno condiviso i loro punti di vista in merito all'intersezione delle lingue africane e dei diritti digitali nel continente.
Gli attivisti hanno reso noti i propri pensieri in merito utilizzando, oltre al francese ed all'inglese, cinque lingue africane quali Bambara, Igbo, Khoekhoe, N|uu, Swahili, Yorùbá.
Hanno inoltre condiviso le proprie esperienze ed i propri pensieri enfatizzando le sfide e le minacce ai diritti digitali linguistici.
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La conversazione ha posto la questione del'influenza delle minacce alla neutralità della rete nei contenuti digitali delle lingue africane; l'espansione dell'errata ed assente informazione relativa alle lingue africane in diverse piattaforme digitali e le azioni che le aziende e la società civile stanno intraprendendo in merito;gli effetti della mancanza di capacità di connessione internet in località dove ci siano ampie comunità di persone che parlano una lingua africana; l'importanza dei, e le sfide ai, diritti di accesso all'informazione negli spazi digitali delle lingue africane. Hanno inoltre valutato le politiche corporative e le costanti sfide che influenzano la maniera in cui i cittadini si esprimono liberamente nella propria lingua.
lingua Bambara (Burkina Faso)
Ci sono stati ampli discorsi pubblici in merito a false informazioni nei canali di informazione, in particolar modo nelle lingue internazionali quali il francese e l'inglese, e nelle principali lingue africane.
Ma a chi interessa l'errata o assente informazione in una lingua minoritaria quale il Bambara?
In assenza di un meccanismo di controllo per tracciare le informazioni fasulle in Bambara — una delle lingue dell'Africa Occidentale – le piattaforme digitali come WhatsApp e Facebook sono piene di errori di informazione.
L'attivista linguista Kpénahi Traoré racconta:
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lingue Khoekhoe e N|uu (Sudafrica)
Il Sudafrica ha undici lingue ufficiali: nove di esse sono lingue Bantu e due – Afrikaans ed inglese — sono lingue straniere.
Ma le prime due lingue, Khoekhoe e Ncuuki (or N|uu) non vengono riconosciute come lingue madre, ne’ vengono insegnate nelle scuole sudafricane, rendendo persino più difficile are invertire la tendenza della perdita della lingua.
L'attivista Denver Toroxa Breda guida una ‘rivoluzione linguistica’ digitale contro la cancellazione e l'estinzione di queste due lingue primarie.
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Swahili (Kenya)
Lo Swahili è la lingua più diffusa in Africa, ufficialmente riconosciuta come una delle lingue ufficiali dell'Unione Africana (AU), insime all'inglese, al portoghese, il francese, lo spagnolo e l'arabo. Lo Swahili è anche la lingua franca della Comunità degli stati membri della Comunità dell'Africa Orientale (EAC).
ciononostante, la visibilità online dello Swahili è triste.
l'attivista linguistico keniota Bonface Witaba sta lavorando al fine di cambiare questa situazione.
lingua Yorùbá (Nigeria)
Lo Yorùbá è una lingua tonale parlata da circa 30 milioni di persone nella Nigeria sudoccidentale e nei paesi confinanti Benin, Togo e Sierra Leone. La lingua viene parlata anche da circa 100.000 persone nel Regno Unito e 190.000 persone negli Stati Uniti.
Ciononostante, la lingua Yorùbá è relegata nei bassifondi di internet e viene sovente calpestata ed ignorata negli spazi digitali.
L'attivista linguista nigeriano di lingua Yorùbá Adéṣínà Ghani Ayẹni asserisce che Èdè ẹni ni ìdánimọ̀ ẹni (la lingua di una persona è la sua identità). Di conseguenza, la diversità culturale e linguistica online è un diritto di tutte le lingue.