articoli mini-profilo di Media & Giornalismi da febbraio, 2011
Libia: evacuazione in corso, mentre arrivano i primi aiuti e giornalisti
Dopo l'intervento dal vivo a Tripoli di Muammer Al Gaddafi stasera, la situazione sul campo si fa sempre più drammatica. Aumenta il numero dei morti e tanti fuggono come possono, mentre i primi convogli di aiuti e anche i giornalisti iniziano a filtrare all'interno del Paese. Di seguito una carrellata di freschi rilanci via Twitter.
Uganda: la Corte Suprema sostiene i diritti gay
I giudici condannano la rivista 'Rolling Stone Uganda' a pagare una penale per aver pubblicato le fotografie e gli indirizzi di presunti omosessuali, incitando i lettori ad "impiccarli" - e probabilmente portando al recente omicidio di David Kato, noto attivista per i diritti gay. Soddisfatte le reazioni dei blogger locali.
Tunisia-Francia: lettera aperta a Facebook per garantire pieno accesso ai contenuti sulla rivolta tunisina
Global Voices in francese, in collaborazione con Read Write Web Francophone, Reporters sans frontières e il Committee to Protect Bloggers, pubblica una lettera aperta a Mark Zuckerberg per chiedere la conservazione e la libera consultazione dei contenuti multimediali depositati su Facebook durante gli avvenimenti del Dicembre 2010-Gennaio 2011 in Tunisia.
Macedonia: Global Voices in un programma TV
L'autore locale di Global Voices Filip Stojanovski è stato intervistato [mk] per il programma della TV macedone Nie (“Noi”) sul tema “Kale, Internet, partiti politici, Facebook!? Di chi la colpa?”,...
Serbia: il ruolo dei mercenari serbi nella repressione libica
Secondo il blog maltese Malta CC, a pilotare alcuni degli aerei che hanno bombardato i manifestanti a Tripoli e Bengasi sarebbero stati dei mercenari serbi. Sul ruolo di questi ultimi se ne discute parecchio nei forum serbi, compresi quelli dell'estrema destra.
Libia: scarpe e pantofole salutano l'intervento TV del figlio di Gheddafi
Intervenendo domenica sera in TV, il figlio del dittatore libico incolpa tutto e tutti eccetto il padre per le massicce proteste e il bagno di sangue che hanno colpito Paese negli ultimi giorni. Immediate le repliche nella 'twittersfera', ricche di ironia e di chiari inviti ad andarsene....
Tailandia: webmaster rischia 50 anni di carcere per commenti altrui sul suo sito
La webmaster di un sito indipendente è sotto processo per aver "violato" la legge del Paese sui reati informatici. Netizen, giornalisti e difensori dei diritti umani, particolarmente preoccupati per il futuro della libertà d'espressione su Internet in Tailandia, stanno seguendo il caso con molta attenzione.
Bahrein: “i manifestanti erano armati”, insiste la tv di Stato
Un bollettino governativo sul raid di Piazza delle Perle, a Manama, che ha lasciato 5 persone uccise, un numero imprecisato di feriti e circa 60 dispersi ribadisce che i manifestanti avevano pianificato azioni violente, e si erano dotati di "spade, pistole e munizioni". Intanto su Twitter prosegue il dibattito sull'accaduto.
Uganda: assassinato attivista per i diritti gay
Il noto attivista ugandese per i diritti degli omosessuali David Kato è stato trovato assassinato nella sua casa. I blogger mettono in relazione all'omicidio la recente pubblicazione da parte della rivista locale Rolling Stone (oggi chiusa) di una lista di 100 omosessuali ugandesi tra cui Kato, comprensiva di indirizzi e fotografie, per i quali si suggeriva l'impiccagione.
Trinidad & Tobago: “Siamo tutti egiziani!”
“Siamo tutti parte dell'umanità, e grazie ai social media ora siamo anche parte attiva degli eventi di ogni parte del mondo”: Globewriter è incollato al computer seguendo gli sviluppi della...
Perù: i matrimoni omosessuali entrano nell'agenda elettorale
Il tema dei matrimoni tra persone dello stesso sesso è da lungo tempo dibattuto in Perù ma è tornato argomento caldo in concomitanza con la campagna elettorale per le presidenziali che avranno luogo quest'anno. La ferma opposizione espressa da un vescovo peruviano ha infiammato le discussioni tra i netizen.
Egitto: Le autorità chiudono gli uffici di Al Jazeera al Cairo
Il 30 gennaio il Governo egiziano ha deciso di chiudere la sede di Al Jazeera al Cairo, iniziativa che ha scatenato l'indignazione dei netizen. L'oscuramento arriva dopo il blocco di Internet, e fa parte del tentativo di impedire al mondo di assistere alla rivoluzione del popolo egiziano contro la trentennale dittatura di Mubarak.