articoli mini-profilo di Protesta da gennaio, 2011
Tunisia: chi ha vinto la battaglia della censura online?
Nel bel mezzo della rivolta nelle strade del Paese, molti attivisti avevano rivelato le intrusioni del governo nei propri account e-mail, blog e siti di social networking -- come rappresaglia alla precedente "Operation: Tunisia" che aveva preso di mira i maggiori siti istituzionali. Situazione ora risolta con il nuovo assetto del Paese.
Tunisia: scontri e rivolte in diretta via YouTube
Pur se nel Paese l'accesso a YouTube è formalmente bloccato dal 2007, i cittadini hanno comunque condiviso con il resto del mondo gli orrori di cui sono stati testimoni. Ecco una raccolta di alcuni dei filmati più significativi auto-prodotti in questi giorni.
Tunisia: reazioni caute e speranzose su Twitter al discorso di Ben Ali
Prima di fuggire, l'ex presidente tunisino aveva parlato in televisione per la terza volta in meno di un mese, promettendo una serie di riforme, tra cui l'abolizione delle restrizioni alla libertà d'espressione e, cosa anche più importante, l'impegno a non presentarsi alle elezioni presidenziali del 2014. Panoramica sui molti commenti subito circolati online.
Tunisia: niente colpo di Stato, ma la realtà non è troppo diversa…
Diffusasi rapidamente su Twitter nelle prime ore di mercoledì 12 gennaio, la notizia di un golpe interno è stata in seguito smentita (sempre via Twitter). Tali voci hanno però rilanciato l'insoddisfazione generale e contribuito all'attesa fuga del presidente Ben Ali.
Georgia: licenziato poliziotto violento identificato dagli utenti Facebook
Dopo un brutale intervento della polizia per sgomberare un sit-in di protesta dei veterani georgiani, gli utenti Facebook del Paese hanno lanciato una campagna per raccogliere informazioni utili a identificare gli agenti responsabili e indirizzarle al Ministro dell'Interno. Individuatone uno, questi è stato rimosso dal servizio.
Costa d'Avorio: Video-shock documenta torture e pestaggi sui prigionieri politici
Sul Web circola un video che sta scuotendo le coscienze della Costa d'Avorio: il filmato mostra alcuni militari che picchiano brutalmente un gruppo di detenuti del carcere MACA, dove sono imprigionate dozzine di persone arrestate per le proprie opinioni politiche.
Tunisia, Algeria: la “rivoluzione” non passa in TV ma viaggia sui social media
Le proteste (e gli scontri) restano al centro dell'attenzione dei blogger di entrambi i Paesi. Ecco una panoramica di riflessioni, aggiornamenti e altri materiali diffusi nelle blogosfere locali nel corso degli ultimi giorni.
USA: coppia serba in piena battaglia legale per riavere i figli in affidamento
Vuk e Verica Nastic, coppia serba residente da tempo in USA, sono stati accusati dipresunti abusi sessuali e negligenza dopo che i servizi sociali avevano trovato foto dei figli (5 e 8 anni) nudi che facevano il bagno. Assai variegate le reazioni nei forum di discussione online.
Tunisia: sparizioni, arresti e censure per blogger e attivisti impegnati nelle attuali proteste
Il blogger e attivista Slim Amamou è stato arrestato a Tunisi il 6 gennaio intorno all'una. Da allora amici e colleghi non hanno più sue notizie. Anche Azyz Amamy, 27 anni, altro blogger e attivista, risulta scomparso da giovedì, probabilmente arrestato dalla polizia. E la situazione si fa sempre più drammatica.
Tunisia: “Non abbiamo più paura di protestare!”
Di fronte al silenzio dei media tradizionali, è sulle reti sociali che da due settimane si coordina la mobilitazione e l'informazione sulle proteste in atto nel Paese. E i netizen si chiedono: perché si parla sempre della censura cinese e mai dell'oscuramento di Internet operato dalle autorità tunisine?
Tunisia: perseguitati gli avvocati che denunciano la difficile condizione sociale del Paese
Parecchi avvocati tunisini hanno preso pubblicamente posizione in occasione delle recenti violenze di Sidi Bouzid – e ne stanno pagando il prezzo: da giorni i social network riportano continue notizie di avvocati arrestati, rapiti o malmenati.
Porto Rico: violenti scontri all'Università Statale di San Juan
Alcuni studenti in sciopero al campus principale dell'Università Statale di Porto Rico sono stati manganellati e arrestati il 20 dicembre dopo violenti scontri intercorsi con la polizia. Gli studenti stanno tuttora protestando contro l'aumento della retta annuale a $800 in vigore da gennaio. I blogger di Porto Rico commentano gli eventi e la situazione del movimento studentesco.