articoli mini-profilo di Protesta da aprile, 2011
Yemen: all'ora del pranzo nei campi antigovernativi e pro-regime
Un video blogger cattura il momento del pranzo nei luoghi delle proteste in Yemen. Da una parte i manifestanti anti governativi, dall'altra i sostenitori di Saleh.
Siria: la rivoluzione va avanti, nonostante la dura repressione
Decine di migliaia di persone sono scese per le strade in varie città del Paese, per manifestare ancora una volta il loro dissenso al regime. Ecco una serie di video auto-prodotti sulle proteste, per mostrare al mondo che la mobilitazione prosegue nonostante la dura reazione del governo.
Kuwait: il Primo Ministro vince ancora
Lo sceicco Nasser Al-Mohammed Al-Sabah è stato nominato per la settima volta in cinque anni primo ministro del Kuwait. Se nel 2006 le sue idee liberali avevano rappresentato una speranza per i Kuwaitiani, oggi molti si dicono stanchi e delusi e chiedono le sue dimissioni.
Egitto: Mubarak in arresto
Mercoledì 13 aprile, il sogno di molti Egiziani si è avverato: l'ex presidente Mubarak e i figli sono stati arrestati e verranno tenuti in stato di fermo per 15 giorni per essere interrogati. Blogger e utenti Twitter hanno celebrato l'evento tra battute e speranze per il futuro del Paese.
Egitto: Gene Sharp ci ha insegnato a ribellarci!
Lo scorso febbraio, un pezzo del New York Times aveva attribuito alle idee del filosofo politico Gene Sharp il merito di aver influenzato le recenti sollevazioni in Egitto e Tunisia. Oggi, i netizen egiziani hanno risposto all'articolo con un divertente dibattito.
Fukushima: tra la popolazione dilagano critiche e rabbia
Le aperte proteste, contro la Tepco in quanto operatore e contro il governo in qualità di organo di vigilanza, erano state di lieve entità fino a poco tempo fa, ma ora la situazione è cambiata. Per molti Paesi stranieri comunque, abituati a ben altre intensità di protesta, il dubbio resta. Perché i giapponesi sembrano così riluttanti ad accusare i responsabili di questo disastro causato dall'uomo e a criticare il governo che ha permesso che tutto ciò accadesse?
Costa d'Avorio: dopo la cattura di Gbagbo la violenza non si placa
Dopo la loro cattura sono cominciate a circolare su Facebook foto dell'ex presidente della Costa d'Avorio, Laurent Gbagbo e di sua moglie, Simone in atteggiamenti umilianti. Le reazioni oscillano tra chi ritiene che dopo anni di potere assoluto essi meritino questo trattamento e chi invece si appella ai diritti umani. Intanto, nonostante le parole del nuovo presidente Quattara, sono in atto violenze e ritorsioni, denunciate anche da Amnesty International.
Messico: in marcia contro la violenza o contro il Governo?
Migliaia di messicani -non solo nel loro Paese, ma anche in diverse città del mondo- si sono radunati in maniera simultanea il 6 aprile 2011. Alcuni lo hanno fatto esprimendo il proprio malcontento per il clima di violenza, altri hanno manifestato il proprio disaccordo nei confronti della strategia adottata dal governo nella lotta contro la criminalità.
Siria: Chiude il casinò e torna il niqab, Assad cerca di ingraziarsi i conservatori anche grazie alla propaganda
Nel tentativo di accontentare i musulmani più conservatori, il Governo ha chiuso il nuovo casinò nazionale e ritirato il divieto di indossare il niqab nelle scuole. Nel frattempo, si fa propaganda anche sul pane...
Colombia: le comunità indigene a difesa della propria sicurezza alimentare e culturale
Raccolta di video autoprodotti sulle iniziative di base portate avanti da vari gruppi indigeni, soprattutto nel Territorio del Gran Pueblo, a tutela di proprie usanze e modi di vita -- oltre che dell'ambiente.
Siria: netizen arrestati e liberati
Nei giorni scorsi generiche accuse di spionaggio hanno portato ad arbitrari arresti e successivi rilasci di blogger -- ma l'egiziano Khaled El Ghayesh è ancora disperso in Siria.
Taiwan: la discarica nucleare a Orchid Island
Nel 1974 il Consiglio per l'Energia Atomica di Taiwan iniziò a scaricare scorie nucleari sull'Isola delle Orchidee, dove vive da generazioni la popolazione indigena dei Tao. Sono trascorsi ormai più di vent'anni e i barili di scorie radioattive si sono arrugginiti e corrosi, ma a quanto pare non c'è nessuno disposto a occuparsene.