articoli mini-profilo di Guerra & conflitti da gennaio, 2009
Gaza e Sderot: “Il giorno dopo la guerra vogliamo un nuovo inizio”
Proseguono su un blog gestito in comune le riflessioni di due uomini che vivono a Gaza e Sderot, a pochi kilometri di distanza ma sui lati opposti del confine: "È di estrema importanza ampliare il dialogo e generare fiducia tra quanti sono disposti a dialogare... Iniziamo subito a gettare i semi dell'umanità e della fiducia reciproca".
Blogger marocchini e tunisini su Gaza: ‘Sono gli innocenti a pagare’
Proseguendo con le reazioni alla situazione di Gaza, ecco quanto scrivono alcuni blogger marocchini e tunisini: "Ancora una volta, sono gli innocenti, la gente comune a pagar caro per le guerre volute dai potenti e dalle loro ideologie. La pace è morta e sepolta da tempo".
Francia: repliche alle accuse di censura sull'opera teatrale “47”
Rispetto alle accuse di censura sull'opera teatrale '47', segnalate in precedenza, le autorità francesi adducono ora ragioni di interesse politico regionale nonché questioni di natura economica.
Guatemala: ancora violenza a 12 anni dagli accordi di pace
Dopo 36 anni di conflitti armati tra l'esercito e diversi gruppi guerriglieri, il 29 dicembre 1996 vennero firmati gli accordi pace. Ma a tutt'oggi la violenza è 'normalizzata' e le commissioni ONU stentano a bloccare quel che molti definiscono 'lo Stato parallelo'. Commenti e riflessioni dei blogger locali.
Madagascar: censurata opera teatrale su storica battaglia per l'indipendenza
Le autorità francesi censurano la programmazione di un'opera teatrale che sarebbe dovuta andare in scena in varie località dell'Africa austro-orientale in commemorazione del 29 marzo 1947, data storica nella lotta del Madagascar verso l'indipendenza dal dominio coloniale. Protestano gli artisti coinvolti, e la discussione prende corpo nella blogosfera e su Facebook.
Israele: consolato USA tiene ‘conferenza stampa’ su Twitter
Il Consolato d'Israele a New York ha tenuto, per la prima volta, una 'conferenza-stampa' sul noto Twitter per discutere degli eventi a Gaza. Esempio presto imitato dalle autorità governative di altri Paesi?