articoli mini-profilo di Citizen Media da febbraio, 2011
Tunisia-Francia: lettera aperta a Facebook per garantire pieno accesso ai contenuti sulla rivolta tunisina
Global Voices in francese, in collaborazione con Read Write Web Francophone, Reporters sans frontières e il Committee to Protect Bloggers, pubblica una lettera aperta a Mark Zuckerberg per chiedere la conservazione e la libera consultazione dei contenuti multimediali depositati su Facebook durante gli avvenimenti del Dicembre 2010-Gennaio 2011 in Tunisia.
Macedonia: Global Voices in un programma TV
L'autore locale di Global Voices Filip Stojanovski è stato intervistato [mk] per il programma della TV macedone Nie (“Noi”) sul tema “Kale, Internet, partiti politici, Facebook!? Di chi la colpa?”, dove ha sottolineato l'importanza dei citizen media e di Global Voices. Il programma ha anche presentato uno stralcio dell'intervento tenuto...
Serbia: il ruolo dei mercenari serbi nella repressione libica
Secondo il blog maltese Malta CC, a pilotare alcuni degli aerei che hanno bombardato i manifestanti a Tripoli e Bengasi sarebbero stati dei mercenari serbi. Sul ruolo di questi ultimi se ne discute parecchio nei forum serbi, compresi quelli dell'estrema destra.
Colombia: braccio di ferro tra governo e autotrasportatori
Il 2 febbraio gli autotrasportatori colombiani hanno indetto uno sciopero nazionale, protrattosi per quindici giorni, contro alcune proposte del Governo per la liberalizzazione del settore. Le manifestazioni hanno portato alla paralisi di una parte della rete stradale del Paese, in particolare della capitale Bogotà, e sono state oggetto di accesso dibattito tra i netizen.
Taiwan: si discute online sul fenomeno delle ‘Light Novel’
Opinioni e commenti sulle "light novel", che insieme ai manga e ai cosplay di origine giapponese, vanno assai forte a Taiwan, da dove vanno conquistando anche il mercato librario internazionale.
Giappone: Twitter per scambiare consigli su come calmare i bambini…
Mamme e papà giapponesi alle prime armi utilizzano il micro-blogging per condividere tra loro preoccupazioni, dritte e consigli su come prendersi cura dei propri figlioletti in situazioni d'ogni tipo. E i relativi hashtag tirano non poco.
Egitto: i social media come cruciale strumento di cambiamento in Medio Oriente
Una riflessione su quanto scritto dal blogger egiziano Hani Morsi sul cyber-attivismo tecnologico e sul ruolo dei social media per un progressivo cambiamento dei Paesi dell'area medio-orientale. Osservazioni utili perché sottolineano principalmente gli effetti a lungo termine dei tali strumenti basati su Internet.
Yemen: sanguinosi scontri tra contestatori e forze filo-governative
Secondo le ultime notizie diffuse dalla capitale dello Yemen San'a, nella notte di martedì 22 febbraio almeno uno studente sarebbe stato ucciso e diversi altri feriti durante scontri con forze filo-governative. Video e aggiornamenti Twitter dall'area.
Tunisia: commozione e sdegno per l'assassinio di un prete polacco
La notizia dell'uccisione di un prete polacco il 18 febbraio vicino alla capitale di Tunisi è stata accolta nel Paese con incredulità e commozione. Il 21 è stato arrestato un uomo, che avrebbe agito per coprire un furto, ma nel fine settimana si è discusso molto online su chi potesse essere il responsabile.
Bahrein: un Paese, due manifestazioni opposte
A una settimana dalle prime manifestazioni, prosegue l'occupazione della rotatoria Lulu (Piazza della Perla), con due manifestazioni di segno opposte svoltesi contemporaneamente nel centro della capitale Manama, una per sostenere la protesta e l'altra invece la famiglia reale.
Dimostranti occupano il consolato libico a Dubai
Ieri nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, un gruppo di manifestanti si è ritrovato davanti al consolato libico in reazione al massacro in corso in Libia, chiedendo a gran voce la fine dello spargimento di sangue e del regime Gheddafi. Rimosse anche tutte le bandiere verdi libiche.
Gheddafi: “tutti a morte per qualunque motivo”
Nell'intervento appena concluso alla TV di Stato, il dittatore libico ha minacciato apertamente i manifestanti e chiunque li appoggi: "La Libia può diventare come l'Afghanistan, l'Iraq, la Somalia." Ha inoltre incoraggiato i libici ad uscire dalle case, a dare la caccia ai "terroristi" e a consegnarli alle forze di sicurezza onde "punirli con la morte". Immediati e abbondanti i commenti nella Twitter-sfera, tra il serio e il faceto.