· maggio, 2011

articoli mini-profilo di Politica da maggio, 2011

Tunisia: torna la brutalità della polizia

Il Paese rischierebbe un colpo di Stato, e la vecchia guardia legata a Ben Ali continua da dietro le quinte a manovrare il governo -- almeno secondo l'ex ministro degli Interni Farhat Rajhi. Sono così riprese le proteste di piazza, con nuove repressioni e ampi rilanci tramite i social media.

Libano: un sondaggio sulle recenti proteste

La piattaforma d'informazione libanese Hibr [ar/en] ha pubblicato i risultati [en] di un sondaggio online sulle diverse percezioni dei Libanesi nei confronti delle proteste [en] contro il “regime settarista” recentemente verificatesi nel Paese. All'indagine hanno partecipato, in forma anonima, 185 persone, per lo più tra i 18 e i 35...

Bin Laden e Twitter: anche i giornalisti americani sono diventati cittadini-reporter?

  5 maggio 2011

Quando la notizia della morte di Osama Bin Laden si è diffusa il 2 maggio scorso, i giornalisti degli Stati Uniti hanno usato Twitter e i social media come tutti gli altri cittadini. E' interessante il contrasto con le modalità usate per descrivere l'11 settembre 2001, quando i social media erano soltanto una tecnologia nascente, specialmente nel mondo dei giornalisti professionisti.

Zambia: il figlio del Presidente minaccia un giornalista

  4 maggio 2011

Un importante giornalista investigativo è stato recentemente minacciato dal figlio del Presidente James Banda, in seguito a un articolo apparso sullo Zambian Watchdog in cui lo denunciava come ladro e anche di essere coinvolto in occulti affari del governo. Lo Zambia non è nuovo a episodi di questo genere, e va anche considerato che il prossimo ottobre si svolgeranno le elezioni generali.

Egitto: a quarantun anni dal massacro di Bahr El-Baqar

Nell'aprile del 1970, nel corso della cosiddetta Guerra d'Attrito tra Egitto e Israele, le forze aeree israeliane lanciarono un raid su una scuola elementare nel villaggio egiziano di Bahr el-Baqar. Circa 30 studenti morirono, più di 50 furono gravemente feriti e molti rimasero invalidi. A distanza ormai di molti anni gli egiziani ricordano il massacro.