articoli mini-profilo di Politica da marzo, 2010
Madagascar: a un anno dal golpe, arrivano le sanzioni per i leader
Le sanzioni della comunità internazionali per gli attuali governanti che non hanno ottemperato agli accordi di Maputo ne prevedono il congelamento dei capitali finanziari e la possibilità d'arresto in caso di espatrio. I blogger locali riflettono su questa decisione e sui costanti problemi socio-economici del Paese.
Russia: i citizen media sugli attentati suicida nella metropolitana moscovita

Nella tipica lentezza delle testate tradizionali, arrivano via blog e Twitter le prime immagini, i video e le testimonianze dirette a ridosso delle esplosioni terroriste di lunedì scorso a Mosca - che hanno causato 39 morti e oltre 70 feriti.
Quando il coro è virtuale: tecnologia e collaborazione in musica
Un coro di 128 persone dai vari angoli del mondo e una soprano per eseguire un pezzo "a cappella", senza accompagnamento strumentale, sotto la direzione in remoto del compositore americano Eric Whiteacre. Ne esce fuori un canto corale molto suggestivo, a partire dalla guida-video che segue i coristi passo a passo nell'esecuzione.
Russia: sito d'opposizione chiuso dalle autorità

Il sito d'opposizione 20marta.ru, dedicato al “Giorno dell'Ira” [in], giornata di manifestazioni di piazza tenutesi il 20 marzo scorso (per un buon giudizio critico sull'evento si legga anche qui [it]), è stato oscurato dalla...
Cina: quale futuro per la direttiva sul figlio unico?
A ormai 30 anni dalla formale policy del figlio unico, crescono i segnali (anche a livello di Comitato centrale) che sembrano dare adito a un possibile rilassamento della politica di pianificazione familiare. Ma le opinioni sulla revisione di tale policy appaiono assai discordanti -- anche nella blogosfera cinese.
Cina: variegati e sofisticati i meccanismi della censura online

In occasione della recente Giornata Mondiale contro la censura online, il blogger cinese Jason Ng arricchisce la discussione descrivendo in dettaglio (e non senza ironia) le procedure quotidiane con cui il governo filtra i contenuti in Rete. Pur sperando che alla fine la libertà di parola riesca ad avere la meglio...
Premiato sito iraniano per i diritti delle donne e la libertà di parola
Reporters Without Borders e Google hanno assegnato al sito-progetto a sostegno dei diritti delle donne we-change il primo “Netizen Prize”, per il loro impegno nella difesa della libertà d'espressione online.
Colombia: chiusura temporanea e ritorno edulcorato per la rivista Cambio
Nota per le sue ficcanti inchieste di denuncia, la pubblicazione è stata prima chiusa e poi riaperta come settimanale d'intrattenimento per ragioni economiche, o almeno questa la dichiarazione ufficiale. Giornalisti e blogger sostengono, al contrario, che il fatto sia dovuto puramente a motivazioni politiche.
Kazakistan: i netizen sull'attualità politica
Rilanci e riflessioni dei blogger locali su vari temi d'attualità, soprattutto la governance e la stabilità politica del Paese.
Iraq: da Baghdad a Mosul, tra colpi di mortaio, schede elettorali e tanta speranza
Queste elezioni preludono a una nuova era di stabilità politica, o resterà tutto più o meno uguale a prima? In attesa dei risultati, molti i blogger iracheni (anche fuori dal Paese) che riflettono a tutto tondo delle proprie paure e speranze -- oltre che sulle prospettive generali del dopo-voto.
Al via esperimento collaborativo tra BBC News e Global Voices
A conferma dell'integrazione continua del giornalismo, le due testate collaboreranno per lo Speciale 'SuperPower', lanciato ieri da BBC News per raccontare i vent'anni del Web. Per due settimane, le notizie online di quest'ultima verranno arricchite da link ai citizen media e ai migliori post del circuito di Global Voices.
Armenia-Turchia: Commissione Usa approva risoluzione (non vincolante) sul genocidio degli armeni
In quello che è risultato essere un voto al cardiopalma, la Commissione Affari Esteri della Camera USA ha approvato una risoluzione non vincolante che riconosce come genocidio il massacro e la deportazione degli armeni che vivevano nell'Impero Ottomano. Entrambe le parti hanno seguito le votazioni via Twitter, non lesinando commenti assai vivaci.