articoli mini-profilo di Diritti umani da agosto, 2008
Georgia, Russia: relazioni e problemi interetnici
Sull'onda del conflitto fra i due Paesi, alcuni blogger di LiveJournal raccontano delle storie personali sui rapporti interetnici - non sempre facili e finanche drammatici - tra chi vive in Georgia e Ossezia del Nord, in Russia.
Arabia Saudita: schiavitù nel Golfo
Dopo recenti manifestazioni di lavoratori bengalesi contro i bassi salari e le inumane condizioni occupazionali in Kuwait, alcuni blogger sauditi riflettono sulla situazione dei lavoratori immigrati – parlando anche di 'moderna forma di schiavitù'.
MENA: revocato il visto ai vincitori delle borse di studio Fulbright
Controversa vicenda conclusasi con l'inattesa revoca del visto a tre palestinesi, vincitori della prestigiosa borsa di studio Fulbright per gli USA. Eppure pochi mesi fa Condoleeza Rice si era personalmente impegnata per la concessione del visto. Perché mai questa improvvisa inversione di rotta? I blogger del Medio Oriente offrono teorie e riflessioni a tutto tondo.
Giappone: Ancora sul massacro di Akihabara (2. Parte)
Con questa seconda parte si conclude la riflessione di un blogger giapponese su quanto l'esecrabile e terribile massacro ad Akihabara possa, in qualche modo, essere sintomo del disagio legato alla precarietà vissuta dai giovani giapponesi nella difficile situazione del mercato del lavoro temporaneo.
Bulgaria e Romania: lotta alla corruzione e Unione Europea
Il 27 giugno la Commissione Europea ha pubblicato due rapporti non molto teneri sugli sviluppi in Bulgaria e Romania riguardo le riforme del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione e al crimine. Diversi blogger commentano la situazione dei due Paesi, che – pur se in modi diversi tra loro – non sembrano aver compiuto molti progressi dall'ingresso nell'Unione Europea.
Giappone: Ainu riconosciuti come popolazione indigena
Recentemente la Dieta giapponese (il Parlamento) ha approvato votato una risoluzione che riconosce ufficialmente gli Ainu come popolazione indigena, con una serie di implementazioni pratiche. Pur trattandosi formalmente di una svolta storica per gli Ainu, i blogger locali hanno rivelato opinioni alquanto discordanti.
Kuwait: libertà per Hussein Al Fudalah!
Scomparso da oltre un mese mentre era impegnato in una battuta di pesca, Hussein Al Fudalah sembra essere ancora detenuto in Iran. Per controbattere il disinteresse di media e governo locali, alcuni blogger kuwaitiani hanno lanciato una campagna online per chiederne l'immediata liberazione.
Georgia, Russia: voci da Tbilisi
Riprese dalla comunità online russa di LiveJurnal, ecco alcune voci dei georgiani di Tbilisi alle prese con la crisi bellica – tra bombardamenti, gente che fugge e piccole grandi tragedie di vita quotidiana.
Arabia Saudita: Un divieto su cani e gatti
Il parere di blogger locali e stranieri residenti in Arabia Saudita sulla nuova legge che, a Riyadh, punisce la vendita di cani e gatti, considerati dalla commissione per la Promozione della Virtù e la Difesa dai Vizi come "strumento di seduzione".
Corea del Sud: obblighi verso la nazione o libertà di coscienza?
Un giovane in servizio di leva nella polizia antisommossa ha fatto obiezione di coscienza. Decisione che rappresenta una sfida al governo e alle comuni concezioni sociali. Molte e discordanti le reazioni tra i netizen sud-coreani.
Giappone: ancora sul massacro di Akihabara (Prima Parte)
A distanza di settimane, il massacro di Akihabara fa ancora discutere parecchio la blogosfera giapponese. Pur non cercando alcuna giustificazione al brutale atto, ci si interroga se l'isolamento e l'incertezza in cui vivono lavoratori interinali della Toyota possano essere (stati) concause di disagio mentale e sociale.
Egitto: nessun colpevole per il disastro del traghetto nel 2006
Scandalo in Egitto per l'esito del processo all'armatore Mahmoud Ismail, proprietario del traghetto Al Salam, affondato il 3 febbraio 2006 nel Mar Rosso causando la morte di 1.034 persone. Quanto vale la vita di un egiziano? Se lo chiedono i blogger locali, che insieme ai familiari delle vittime denunciano la corruzione del sistema giudiziario egiziano.